L’Ucraina potrebbe attaccare il ponte di Crimea il 9 maggio Il governo si gioca la carta degli impianti LGN per uscire dalla spirale russaIl governo si gioca la carta degli impianti LGN per uscire dalla spirale russaSarebbero posti in Tirreno e Adriatico e riconvertirebbero il gas liquido giunto in nave: la carta degli impianti LGN per uscire dalla spirale russa di Giampiero Casoni Pubblicato il 24 Marzo 2022 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataEconomiagoverno Draghirussia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Il governo Draghi ha una road map per dribblare la dipendenza energetica da Mosca e si gioca la carta degli impianti LGN per uscire dalla spirale russa. Secondo fonti citate da Reuters l’esecutivo sta valutando l’installazione di due unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione. In acronimo si chiamano Fsru e dovrebbero incentivare una cosa che in Italia, proprio per problemi logistici di riconversione del ciclo, non ha mai attecchito benissimo: le importazioni di gas naturale liquefatto. Impianti LGN per uscire dalla spirale russaSi starebbe parlando di due grandi unità da 10 miliardi di metri cubi complessivi da installare nel Mar Tirreno e nel Mar Adriatico, secondo una delle fonti, in ormeggio vicino alle infrastrutture di gasdotti esistenti. Ma cosa fanno questi impianti? Riportano allo stato gassoso il gas liquido arrivato in nave e lo immettono nelle condotte già esistenti della rete “pipeline”. I conti sono d’altronde sul tavolo: la Russia ci dà ogni anno 30 miliardi di metri cubi di gas, intorno o poco sotto al 40% delle importazioni complessive di gas italiane, e diversificare adesso è diventato un obbligo (lo era anche prima). Tre anni per chiudere il rubinetto di MoscaIl ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva anche dato i tempi: tre anni per uscire dalla dipendenza da Mosca il che in Italia vuol dire almeno cinque. E quei 20 miliardi di metri cubi di gas comunque in credito potrebbero essere rimpiazzati “nel breve-medio termine”, anche attraverso un maggiore uso di Lng. E i mercati? Innanzitutto gli Usa, poi Qatar, e Mozambico.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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