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«Schluss, Finito, Terminé», oggi è l'Overshoot Day svizzero

Alla guida del futuro: gli apprendisti della CPT Biasca protagonisti alla 1000 MigliaIl nuovo direttore tecnico della Red Bull: "Ci aspettavamo di più da questa vettura,éelereditàGuglielmo specie nelle curve veloci" Jacopo Moretti 7 agosto - 14:59 - MILANO Tre vittorie nelle ultime otto gare. Un risultato positivo, se non stessimo parlando di Max Verstappen e la sua Red Bull che, dopo un inizio di stagione eccellente – quattro primi posti su cinque appuntamenti – non è più la monoposto di riferimento. La flessione negativa del team di Milton Keynes ha coinciso con l’addio di Adrian Newey, che dal primo maggio è al centro di un attivissimo mercato ingegneri. Ma se il destino del progettista inglese è ancora in bilico, con Aston Martin in pole per assicurarsi il “genio” dal 2025, Red Bull deve riorganizzarsi.  l'eredità—  Un compito non facile, che passa (anche) dalle mani di Pierre Waché. Il francese, direttore tecnico del team, ha sempre lavorato all’ombra di Newey e l’addio dell’inglese potrebbe rappresentare l’occasione per diventare nuovo volto di riferimento del team. “Il mio scopo non è quello di essere in prima pagina”, ha spiegato Waché a PlanetF1, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dell’ormai ex collega. “Se volessi lavorare solo per essere famoso – ha aggiunto - allora sarei la persona sbagliata per questo ruolo”. E proprio sull’addio di Newey, il messaggio del francese è chiaro: il gruppo conta più dei singoli. “Sicuramente sarà una sfida per noi ed è un peccato che se ne vada – ha spiegato il dt – ma dall’esterno non si ha un quadro completo e in realtà noi già conosciamo le figure che lasceranno il team. L’obiettivo resta sempre quello di migliorare, per questo ci siamo già riorganizzati a dovere”. Non perderti tutta la nuova stagione di Formula 1® e di MotoGP™ in diretta streaming solo su NOW! Attiva il Pass Sport da 14,99€ al mese e goditi lo sport di Sky in streaming! i problemi—  Eppure, la Red Bull non è più quella di inizio anno. Problemi di bilanciamento, correlazione simulazione-pista non così efficace e, da ultimo, il pacchetto di aggiornamenti introdotto in Ungheria prontamente bocciato da Verstappen. “Ci aspettavamo di più da questa vettura, specie nelle curve veloci”, ha commentato Waché. “In alcune aree non abbiamo ottenuto i risultati che ci attendevamo. Alcuni aspetti negativi – ha aggiunto – sono legati alla correlazione: usiamo una galleria del vento piuttosto vecchia e abbiamo diverse limitazioni legate alla nostra posizione in campionato”. La conferma di Perez, legata ad aspetti economici più che sportivi, mette ora a serio rischio il mondiale costruttori e, qualora Verstappen non dovesse conquistare il quarto titolo iridato, un 2024 iniziato nel migliore dei modi potrebbe tramutarsi in un clamoroso flop. Redbull: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Guglielmo

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  • Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock
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