Da vent’anni la rabbia è lo spirito del tempo e ha sostituito la lotta politicaDi Maio ministro degli Esteri,trading a breve termine tutte le gaffe da Ping a PinochetDi Maio ministro degli Esteri, tutte le gaffe da Ping a PinochetDal presidente cinese "Ping" a Pinochet "venezuelano", dalla Russia alla Francia: tutti gli scivoloni diplomatici del nuovo ministro. di Lisa Pendezza Pubblicato il 5 Settembre 2019 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagovernoLuigi Di Maio#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Ha superato il calo dei consensi dopo il 4 marzo, il flop delle elezioni europee, la crisi di governo e persino il tanto discusso voto sulla piattaforma Rousseau. Dopo settimane di scontri e trattative, Luigi Di Maio è riuscito a ottenere l’incarico di ministro degli Esteri del governo Conte bis. Ma gli elettori (e soprattutto il web) non dimenticano le tante gaffe “estere” collezionate dal leader pentastellato quando la sua poltrona si trovava ancora al Ministero del Lavoro.Di Maio ministro degli EsteriTra le gaffe più recenti e più chiacchierate del neo ministro degli Esteri Luigi Di Maio ce ne sono alcune che riguardano la Francia, Paese bersaglio di numerosi attacchi da parte dei membri del governo gialloverde. Dopo aver lodato il popolo francese come “punto di riferimento per la sua tradizione democratica millenaria”, ha tentato un avvicinamento al movimento dei Gilet Gialli, arrivando a offrire loro la piattaforma Rousseau e a proporre un’alleanza in Europa in vista delle elezioni di maggio 2019. Ma quando il leader Jacline Mouraud lo ha accusato di “strumentalizzazione politica”, Di Maio ha fatto un passo indietro, negando di aver mai cercato un’intesa.Gli incidenti diplomatici continuano anche in estremo Oriente. Durante un viaggio in Cina, a Shanghai, l’allora ministro del Lavoro ha confuso il nome del presidente cinese, trasformandolo da “Xi Jinping” a “Ping“. Non si è salvato neppure Pinochet, che, nella narrazione del leader del M5s, da ex dittatore cileno è divenuto venezuelano. Mosca è stata invece teatro di una gaffe geografica, quando il nuovo ministro degli Esteri ha parlato della Russia come di un “Paese del Mediterraneo”, dimenticando la non indifferente distanza che la separa dal mare nostrum.Calenda: “Nessuna serietà e competenza”Su Twitter non si contano i post che esibiscono l’hashtag #DiMaioagliEsteri e che ricordano gli scivoloni del nuovo leader della Farnesina. Ma, terminate le risate (amare), occorre riflettere sul fatto che “Di Maio ministro degli Esteri rappresenta bene la nostra rinuncia ai valori di serietà e competenza“, commenta l’eurodeputato dem Carlo Calenda. “Le caselle dei Ministeri diventano solo appagamento delle ambizioni individuali, senza nessun collegamento con il bene del Paese”.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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