Rubano l'urna con le ceneri della figlioletta morta: l'appello della madreApre al Museo Egizio la sala dedicata alla regina Nefertari,ETF moglie del faraone Ramses II. Il corredo funerario della 'grande sposa reale' torna a Torino per festeggiare il bicentenario del Museo, dopo un tour internazionale durato 8 anni, partito da Leiden in Olanda nel 2016 per toccare l'Ermitage di San Pietroburgo in Russia e numerosi musei oltreoceano, negli Stati Uniti e in Canada. Da domani, 9 agosto, sarà esposto nella saletta storica, nelle stesse vetrine in legno che lo ospitarono a inizio Novecento, volute da Ernesto Schiaparelli, all'epoca direttore del Museo. Alle 18 domani all'Egizio ci sarà Tarek Tawfik, presidente dell'Associazione Internazionale Egittologi e direttore del Centro studi archeologici e patrimonio internazionale a Luxor.Fu Schiaparelli a scoprire 120 anni fa la tomba di Nefertari a Luxor, nella Valle delle Regine. Dagli studiosi è considerata una delle tombe più belle e meglio conservate. Quando Schiaparelli nel 1904 la scoprì era già stata saccheggiata dai predatori, ma erano ancora visibili le decorazioni e c'erano alcuni elementi di corredo. All'Egizio saranno esposti più di 50 oggetti, tra cui pezzi molto pregiati, sfuggiti ai saccheggi, come le statuette ushabti e l'amuleto Ged in legno con foglia d'oro e pasta vitrea, simbolo del dio Osiride, trovato in una nicchia nella camera funeraria da Schiaparelli, che doveva proteggere la regina. "La sala è la stessa, ma cambia l'impostazione concettuale: più archeologia e multimedialità, con un sistema di luci completamente nuovo che impreziosisce gli oggetti all'interno delle vetrine. In questo nuovo allestimento la luce diventa una guida", spiega Enrico Ferraris che ha curato il nuovo allestimento con la collaborazione di Cinzia Soddu e con il sostegno della Fondazione Crt. Oltre a monili, amuleti, ushabti e calzari, "nella sala sono esposti i disegni realizzati da Paolo Marini che - spiega Ferraris - aiutano a riflettere su come lavorano oggi gli archeologi: intorno al frammento i disegni ricostruiscono l'oggetto a cui apparteneva. Abbiamo anche usato le foto del nostro archivio storico, più di 4.500 lastre fotografiche che raccontano vent'anni di scavi del Museo in Egitto: abbiamo usato questi scatti come fondali delle vetrine e per realizzare un video proiettato sul fondo della sala che ospita il corredo, per raccontare la missione archeologica".In esposizione anche il modellino ligneo della tomba, fatto realizzare da Schiaparelli nei primi decenni del Novecento. La riproduzione offre la possibilità di entrare all'interno e di guardare nei minimi dettagli il complesso ciclo di pitture dedicate al viaggio ultraterreno della regina Nefertari e che servì al Getty Conservation Institute da base per i restauri delle pitture originali negli anni Novanta. "Riportare nelle vetrine di inizio Novecento, volute da Schiaparelli, il corredo di Nefertari e contestualizzarlo attraverso video e tecnologie multimediali, oltre a foto provenienti dal nostro archivio storico, dimostra il grande dinamismo dell'Egizio, in un momento in cui il Museo riflette sulla sua storia e sulla sua funzione, e in cui tra cantieri e progetti di riallestimento si appresta nuovamente a cambiare pelle", osserva il direttore Christian Greco. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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