Cassino, incidente sulla via Appia: quattro feritiAmbiente>Agricoltura sostenibile: i principiAgricoltura sostenibile: i principiL'agricoltura sostenibile si basa su una serie di principi per migliorare e salvaguardare la natura e il terreno. di Simona Bernini Pubblicato il 14 Dicembre 2023 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Argomenti trattatiAgricoltura sostenibile: i principi in breveIl compost: cos’è,Economista Italiano come si produce e si reimpiega?Compost: i vantaggi per la transizione ecologicaSempre più spesso si sente parlare di sostenibilità ambientale, un tema del resto di stringente attualità dal momento che stiamo affrontando sfide che richiedono azioni immediate per proteggere l’ambiente in cui viviamo e in cui sono destinate a vivere le generazioni future. Proteggere l’ambiente, sostenerlo, significa minimizzare l’impatto su di esso adottando in ogni settore tutte le misure necessarie a tale scopo.Un ambito strettamente legato alla sostenibilità ambientale è sicuramente quello dell’agricoltura sostenibile. L’agricoltura infatti è una delle attività umane che esercita una grandissima influenza sull’ambiente e può avere quindi un ruolo fondamentale nella promozione della sostenibilità globale, anche perché è un settore che consente la valorizzazione e il riciclo dei rifiuti organici attraverso l’utilizzo del compost.Agricoltura sostenibile: i principi in breveDiversi sono i principi alla base della cosiddetta agricoltura sostenibile fra cui la gestione responsabile delle risorse naturali per evitarne l’esaurimento e/o il degrado; la riduzione dell’utilizzo di acqua e di energia per esempio ricorrendo a tecniche di irrigazioni efficienti e che comportino meno spreco energetico; la ricerca e l’innovazione, allo scopo di migliorare l’efficienza delle pratiche agricole minimizzando l’impatto ambientale (per esempio ricorrendo sempre di più all’agricoltura biologica); rispetto per i diritti dei lavoratori (condizioni di lavoro eque e dignitose), adozione di pratiche per la preservazione del suolo; riduzione dell’utilizzo di prodotti chimici (pesticidi e fertilizzanti) ricorrendo a prodotti organici come per esempio quelli ricavati dal compost.Il compost: cos’è, come si produce e si reimpiega?Il compost è un prodotto naturale che viene ricavato dalla decomposizione controllata di vari rifiuti organici (scarti di cibo, foglie e altri materiali biodegradabili, sfalci di giardinaggio ecc.). Il processo utilizzato, denominato compostaggio, trasforma questi rifiuti in un fertilizzante organico che può risultare particolarmente utile in ambito agricolo.Esistono due tipologie di compostaggio: quello industriale e quello domestico. Nel primo caso si utilizzano tecniche industriali sofisticate che portano alla produzione di vari prodotti, in particolare fertilizzanti organici che possono essere impiegati come alternativa ai concimi chimici e ammendanti da utilizzare nell’ambito del florovivaismo. Nel compost domestico si riciclano rifiuti organici della cucina e del giardino, trasformandoli in un fertilizzante ricco di nutrienti per il suolo. Nel compost possono essere inseriti scarti alimentari come bucce di frutta e verdura, fondi di caffè, gusci d’uovo, oltre a foglie secche, erba tagliata e piccoli ritagli di giardino.Gli studi dimostrano che l’impiego in agricoltura è particolarmente efficace e dovrebbe essere preferito alle altre soluzioni. Va inoltre considerato il fatto che l’impiego massiccio di compost può non soltanto migliorare la fertilità del suolo, ma anche prevenire diverse patologie delle piante contribuendo a ridurre l’impiego di disinfettanti. È inoltre utile nella prevenzione della desertificazione del territorio, una conseguenza dei periodi di siccità e di rialzo delle temperature.Compost: i vantaggi per la transizione ecologicaL’impiego del compost comporta diversi vantaggi nell’ottica della transizione ecologica. Innanzitutto si riduce il quantitativo dei rifiuti organici che finiscono nelle discariche e cioè contribuisce a una diminuzione della produzione di gas serra.Come detto, inoltre, i fertilizzanti ricavati dal compost possono sostituire i fertilizzanti chimici. Questo non soltanto comporta un risparmio economico per gli agricoltori, ma permette di ridurre l’inquinamento chimico dei terreni e dei corsi d’acqua.Dal momento che il compost migliora la capacità del terreno di trattenere l’acqua, ciò ha un impatto significativo e positivo sul consumo idrico, fattore di grande importanza nelle regioni in cui si hanno lunghi periodi di siccità e in generale in un contesto di cambiamenti climatici.L’uso del compost è altresì utile nell’ottica della promozione delle biodiversità. Infatti, terreni arricchiti con il compost ospitano una grande varietà di organismi benefici per gli ecosistemi.Non si deve infine dimenticare che il compostaggio è un perfetto esempio di economia circolare, il modello economico che promuove il riciclo e che risulta fondamentale per uno sviluppo che voglia dirsi sostenibile.Articoli correlatiinAmbienteMilano, smog: il comune vuole le "domeniche a piedi"inAmbientePianura Padana: i dati sull'inquinamento dell'ariainAmbienteSpreco alimentare, i dati del 2023: 4 tonnellate di cibo in discaricainAmbiente3 miliardi di persone senza acqua potabile entro il 2050: l'allarme degli scienziatiinAmbienteSpreco alimentare in crescita: + 0,8% in ItaliainAmbienteCambiamento climatico: si stimano 14,5 milioni di morti entro il 2050
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