Dopo le parole di Putin "la terza guerra mondiale potrebbe essere già cominciata"Il cibo,Economista Italiano in varie declinazioni, è presente in alcuni programmi elettorali per il voto al Parlamento Ue. Tra i temi proposti c’è la necessità di rafforzare il settore delle proteine vegetali e di ridurre gli sprechi alimentari. Si tratta di argomenti che l’Ue sta già affrontando e di cui dovrà farsi carico anche nel corso della prossima legislaturaIl cibo, in varie declinazioni, è presente in alcuni programmi elettorali per il voto al parlamento Ue. In particolare, tra i temi proposti, c’è la necessità di rafforzare il settore delle proteine vegetali e di ridurre gli sprechi alimentari.Si tratta di argomenti che l’Unione europea sta già affrontando e di cui dovrà continuare a farsi carico anche nel corso della prossima legislatura. Parlamento e proteine Il 19 ottobre 2023, il parlamento europeo – sulla base delle conclusioni raggiunte nel mese di settembre dalla commissione per l’Agricoltura del parlamento stesso – ha adottato una risoluzione in tema di “Strategia Europea sulle Proteine”. L’Ue è ancora lontana dagli obiettivi di indipendenza nella produzione delle proteine necessarie alle proprie filiere agroalimentari e zootecniche. Sebbene la situazione sia migliorata negli ultimi dieci anni, persiste una carenza significativa. L’Ue dipende in maniera massiccia da paesi terzi, specie per la soia. È pertanto necessario adottare le misure necessarie ad aumentare la produzione interna.Per raggiungere quest’obiettivo, il parlamento invita la Commissione, tra l’altro, a elaborare norme e a fornire incentivi «per la produzione di colture ad alto contenuto proteico»; a presentare un documento di orientamento contenente le migliori pratiche «al fine di promuovere la coltivazione di colture proteiche sostenibili, come le piante proteiche e le leguminose»; a favorire «investimenti in attività di ricerca e sviluppo per migliorare la qualità e la resa delle colture» di proteine vegetali, individuando e promuovendo anche «l'uso di tecnologie di produzione sostenibili e il rispetto delle norme di protezione ambientale».Il parlamento fa pure presente che «la coltivazione di piante proteiche» può «comportare vantaggi sostanziali per la qualità del suolo, il clima e la biodiversità», costituendo così «un modo efficace per fronteggiare molte delle sfide ambientali, sociali e climatiche con cui l’Ue si trova a confrontarsi».Sulla base della risoluzione del parlamento, nell’aprile scorso il Consiglio informale dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue ha iniziato a discutere della strategia Ue sulle proteine, in vista di un intervento sul tema da parte del nuovo parlamento. FattiIl vino in Georgia è contro la legge russaLe azioni dell’UeNel marzo 2024, il parlamento Ue ha adottato il “Piano d’azione europeo contro gli sprechi alimentari”. Si tratta di un documento contenente una serie di soluzioni, in attesa dei negoziati con il Consiglio che saranno avviati dopo le elezioni europee.«Secondo le stime – afferma il parlamento – circa il 10 per cento del cibo disponibile per i consumatori dell’Ue rischia di andare sprecato, ma allo stesso tempo sempre nell’Ue oltre 37 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni. 58 milioni è la quantità di tonnellate di cibo che sono state sprecate nell’Ue nel 2021». Inoltre – osserva ancora il parlamento - lo spreco alimentare rappresenta circa il 16 per cento di tutti i gas serra provenienti dal sistema alimentare dell’Ue, e pertanto la sua riduzione è necessaria anche per combattere il cambiamento climatico.Tra le cause dello spreco alimentare delle famiglie, che rappresenta la parte maggiore del totale, il parlamento indica «la pianificazione insufficiente della spesa e dei pasti», «acquisti impulsivi» determinati da offerte promozionali, «dimensioni inadeguate delle confezioni». Invece, «le porzioni standardizzate e la sovrastima del numero di ospiti sono tra le ragioni dello spreco alimentare nei r2istoranti e nei servizi di ristorazione». Secondo uno studio della Commissione europea, «anche l’etichettatura della data degli alimenti, come “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” sono tra le ragioni alla base dello spreco alimentare. Una migliore comprensione delle etichette potrebbe aiutare a ridurre gli sprechi alimentari fino al 10 per cento».Il parlamento Ue propone di rendere più chiare le indicazioni delle scadenze sulle etichette, come peraltro previsto dalla strategia “Dal produttore al consumatore” (From Farm to Fork). Un’altra delle azioni da mettere in campo per contrastare lo spreco alimentare, secondo il parlamento, è «la donazione di cibo», cui nel 2017 sono state dedicate apposite linee guida dell’Ue. Inoltre, nel 2019 è stata adottata dall’Ue una metodologia comune europea per misurare lo spreco in ogni fase della catena di approvvigionamento alimentare.Nel luglio 2023, per garantire un maggior impegno nella riduzione degli sprechi anche alimentari, la Commissione ha presentato una proposta di revisione della direttiva sui rifiuti, con obiettivi vincolanti nella riduzione dei rifiuti stessi da raggiungere a livello nazionale entro la fine del 2030.Dopo le prossime elezioni, l’Unione europea dovrà rimanere in prima linea nella promozione di soluzioni sostenibili nell’interesse della salute umana e dell’ambiente. Ci si può solo augurare che le sue istituzioni siano all’altezza della sfida.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediVitalba AzzollinigiuristaGiurista, lavora presso un'Autorità indipendente. È autrice di articoli e paper in materia giuridica, nonché di contributi a libri per IBL. A titolo personale.
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