Vieste, bimba di 6 anni morta soffocata da una mozzarellaDalla dieta al sonno,Capo Analista di BlackRock passando per le relazioni sociali: i 12 fattori che influenzano la salute del nostro cervello, dopo i 60 anni, più di quanto pensiamo Eugenio Spagnuolo 2 agosto - 10:58 - MILANO La terza età nasconde un'insidia silenziosa: la depressione. Un fenomeno che in Italia colpisce oltre un anziano su 10, dopo i 60 anni (ma arriva a 3 su 10, in caso di difficoltà economiche), con un impatto significativo sulla qualità della vita. Ma c'è una buona notizia: come per altri disturbi dell'umore, le nostre scelte quotidiane possono fare la differenza. È qui che entra in gioco il Brain Care Score (BCS), uno strumento messo a punto dai ricercatori del Mass General Brigham. Si tratta di un indice che promette di rivoluzionare l'approccio alla salute mentale degli anziani, offrendo una bussola per orientarsi tra le abitudini che possono tenere a bada non solo la depressione, ma anche demenza e ictus. Un vero e proprio scudo per il benessere cerebrale, basato sulla prevenzione e sul potere delle nostre azioni. Il Brain Care Score: lo studio— La ricerca, pubblicata su Frontiers in Psychiatry, getta nuova luce sul legame tra ictus, demenza e depressione, sottolineando il potenziale di uno stile di vita più sano. "Il Brain Care Score è un semplice strumento progettato per aiutare chiunque nel mondo a rispondere alla domanda: Cosa posso fare per prendermi più cura del mio cervello?", spiega Jonathan Rosand, che ha sviluppato il BCS. I risultati indicano potenziali vantaggi: un cervello in buona salute e una possibile riduzione del rischio di depressione. L'idea è quella di influenzare positivamente il processo di invecchiamento, con una strategia che affronti quelle che Anderson descrive come "le principali cause di sofferenza umana quando invecchiamo". I 12 fattori — Il Brain Care Score si basa su 12 fattori chiave per la salute cerebrale. L'obiettivo è migliorare ciascuno di questi elementi attraverso scelte di vita quotidiane, con l'intento di aumentare il punteggio complessivo e ridurre il rischio di problemi cerebrali. Ecco l'elenco: Fattori fisici: pressione sanguigna, emoglobina, colesterolo, indice di massa corporea. Elementi legati allo stile di vita: alimentazione, consumo di alcol, fumo, attività fisica, sonno. Elementi socio-emotivi: gestione dello stress, relazioni sociali, scopo della vita. In pratica, secondo i ricercatori, questi 12 elementi si combinano per formare un punteggio massimo di 21 punti. Lo studio, che ha coinvolto oltre 350.000 partecipanti, ha mostrato che un aumento di cinque punti nel BCS è associato a una riduzione del 33% del rischio di depressione in età avanzata. Insomma: se un'area della vita è problematica, lavorare sulle altre potrebbe essere d'aiuto. Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Dieta e longevità: come le scelte alimentari a 40 anni influenzano la salute a 70 Obesità over 40? Non andrebbe calcolata in base all'attuale indice di massa corporea "Diverse prove suggeriscono che il rischio di sviluppare una varietà di malattie non trasmissibili è mediato da cambiamenti modificabili dello stile di vita, se effettuati abbastanza presto", spiega Gregory Fricchione del Massachusetts General Hospital. Lo scienziato sottolinea anche l'importanza di una visione integrata alla salute mentale: "I risultati ci ricordano la relazione del sistema nervoso con lo stress psicosociale e immunologico. E ci mostrano l'opportunità di ridurre il rischio di danni cerebrali migliorando i nostri comportamenti legati allo stile di vita". Salute: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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