Spread, mutui a tasso variabile e fisso: c'è rischio aumentoEconomia>Quanto costa allo Stato la nazionalizzazione dell'Ilva?criptovaluteQuanto costa allo Stato la nazionalizzazione dell'Ilva?Dall'acquisizione alla modernizzazione degli impianti: sono tante le spese a cui lo Stato dovrebbe far fronte in caso di nazionalizzazione dell'Ilva.di Lisa Pendezza Pubblicato il 8 Novembre 2019 alle 13:06 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagovernoilva#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Si torna a parlare di nazionalizzazione, questa volta a proposito dell’ex Ilva di Taranto. Il ritiro di ArcelorMittal dall’industria dell’acciaio più grande d’Italia pone l’enorme problema per il governo di trovare un compromesso tra le richieste del colosso indiano, i bisogni degli oltre diecimila lavoratori che rischiano di perdere il posto e le necessità ambientali. La soluzione ipotizzata dal premier Giuseppe Conte in queste giornate delicate e scandite da vertici a Palazzo Chigi, incontri con i sindacati e colloqui al Colle, ricorda in parte quanto già accaduto con Alitalia e sono in molti a temere che la nazionalizzazione comporterà, per i contribuenti, gli stessi elevatissimi costi.Ilva, i costi della nazionalizzazioneComprare lo stabilimento (che fino a prima del ritiro era solo in affitto ad ArcelorMittal, in attesa dell’effettiva acquisizione) costerebbe allo Stato italiano quattro miliardi e duecento milioni di euro, secondo stime riportate da La Stampa. Tanto è il denaro necessario non solo alla compravendita ma anche all’adeguamento degli impianti alle normative vigenti in materia ambientale. Era il 9 luglio 1960 quando una cifra assai simile (quattrocento miliardi di vecchie lire) è stata spesa per costruire l’impianto, nel pieno del boom economico. Ma non finisce qui. Se anche il salvataggio dell’Ilva andasse a buon fine, infatti, dopo la nazionalizzazione lo Stato dovrebbe assicurarsi che la produzione dell’impianto sia in grado – per quantità e qualità – di competere con la Cina e di superare l’ostacolo dei dazi imposti da Donald Trump.L’ipotesi chiusuraMa neppure la chiusura dello stabilimento di Taranto è senza conseguenze, che sono state analizzate dall’istituto Svimez. È di -3,5 miliardi l’impatto previsto sull’economia italiana, pari allo 0,2% del Pil. Di questi, 2,6 miliardi ricadrebbero sulla sola regione Puglia. Ma è l’intero Paese che rischia di perdere 2,2, miliardi in esportazioni all’estero, oltre a un -1,4 miliardi di consumi per le famiglie e alla ricaduta su 15 mila lavoratori. Senza contare che, in caso di stop della produzione, verrebbero meno tutte quelle operazioni di bonifica previsti dal contratto stipulato con ArcelorMittal.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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