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Covid, morto l'ex giocatore di football americano Ciro FranzosoLeonardo da Vinci è spesso ricordato come un genio autodidatta e solitario,Economista Italiano ma la realtà storica è molto più complessa e affascinante. In questo episodio di Grande Giove, il podcast powered by Wired che esplora i fenomeni della tecnologia, della scienza e dell'innovazione, abbiamo approfondito la figura del più famoso italiano del Rinascimento. E lo abbiamo fatto direttamente dal Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci a Milano, insieme a Claudio Giorgione, curatore senior del museo e autore di diversi volumi dedicati a da Vinci, tra cui “Le Gallerie Leonardo da Vinci” e “Leonardo da Vinci. La collezione dei modelli”."Leonardo fu senz'altro un genio, nel senso che ebbe veramente grandi intuizioni e seppe condensare nella sua attività tante cose diverse", afferma Giorgione. "Tuttavia, era naturale nel Rinascimento che umanisti e ingegneri fossero anche pittori e viceversa, quindi non era una sua prerogativa esclusiva". Uno degli aspetti più affascinanti di Leonardo era la sua insaziabile curiosità, che lo spingeva a indagare ogni aspetto del mondo che lo circondava. "Questo è forse il messaggio più importante che può lasciare a noi uomini contemporanei: essere sempre desiderosi di conoscere, come lo fu lui", spiega il curatore.Ascolta su SpotifyAscolta su Amazon MusicAscolta su DeezerAscolta su Podcast AddictAscolta su iHeartRadioScopri tutte le puntateContrariamente alla credenza popolare, Leonardo non era completamente autodidatta. Come spiega Giorgione, "la parola autodidatta va contestualizzata e non si può applicare come noi ce la immaginiamo, cioè Leonardo che impara da solo osservando". Infatti, ebbe importanti maestri che plasmarono la sua formazione, tra cui il celebre Andrea del Verrocchio: "non solo un grande pittore e scultore, ma anche un eccellente didatta. La sua capacità di insegnare un metodo basato soprattutto sul disegno come strumento di lavoro è stata fondamentale per la formazione artistica di Leonardo". A Milano, Leonardo incontrò anche un altro importante maestro che ebbe un particolare influsso su di lui, Luca Pacioli, un matematico toscano noto per aver inventato la partita doppia. Pacioli gli insegnò gli elementi di Euclide, e la loro collaborazione portò Leonardo a disegnare i famosi solidi platonici.Ma chi era davvero Leonardo da Vinci? Chi erano i suoi genitori e come si guadagnava da vivere? Non tutti sanno che era figlio illegittimo di un notaio, quindi non ha mai sofferto la fame e ha avuto un'infanzia agiata. Cresciuto in parte con i nonni, ha potuto permettersi studi di alto livello presso il Verrocchio a Firenze, finanziati dal padre. A Milano, suo padre riceveva uno stipendio dal Duca Ludovico il Moro e Leonardo, grazie alle numerose commissioni, non aveva problemi economici, vivendo in una situazione di relativo privilegio.

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