«Noi donne del Sudafrica: contro l'apartheid, per la libertà»Nagorno-Karabakh: un quarto dell'etnia armena è in fugaNagorno-Karabakh: un quarto dell'etnia armena è in fugaMigliaia di persone di etnia armena sono in fuga dal Nagorno-Karabakh,criptovalute dopo l’offensiva dell'Azerbaigiandi Francesca Santi Pubblicato il 27 Settembre 2023 alle 10:54 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataAsiaguerra#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiNagorno-Karabakh, un quarto della popolazione è in fugaL’esodo dalla regioneLa guerra fra Armenia e AzerbaigianDecine di migliaia di rifugiati sono fuggiti dal Nagorno-Karabakh, una settimana dopo l’offensiva lampo dell’Azerbaigian nella regione separatista del Caucaso.Nagorno-Karabakh, un quarto della popolazione è in fugaCirca 30.000 persone di etnia armena hanno lasciato l’enclave, pari a un quarto dell’intera popolazione. Baku ha promesso di garantire la sicurezza dei residenti, ma il primo ministro armeno ha messo in guardia dalla “pulizia etnica”. Domenica l’Azerbaigian ha riaperto l’unica strada che collega il Nagorno-Karabakh all’Armenia e si è impegnato a permettere ai combattenti ribelli, che consegnano le armi, di fuggire. L’afflusso di rifugiati, tuttavia, ha causato enormi ingorghi, con un flusso infinito di veicoli sovraffollati che trasportano famiglie e i loro beni attraverso il corridoio di Laçın.L’esodo dalla regioneIl montuoso Nagorno-Karabakh è riconosciuto a livello internazionale come parte dell’Azerbaigian, ma era in gran parte controllato dai separatisti armeni. La settimana scorsa è stato firmato un accordo per il cessate il fuoco che ha consegnato il territorio di circa 120.000 persone a Baku, dopo l’offensiva militare di 24 ore. Molti rifugiati hanno raccontato di aver impiegato quasi un giorno intero per percorrere gli 80 chilometri che separano Stepanakert, capitale dell’enclave, dal confine con l’Armenia. Si tratta spesso di un viaggio senza cibo e talvolta senza acqua, poiché la regione separatista non dispone di beni di prima necessità a causa del blocco imposto dall’Azerbaigian, che dura da mesi.La guerra fra Armenia e AzerbaigianArmenia e Azerbaigian, entrambe ex repubbliche sovietiche, hanno combattuto due guerre per il Nagorno-Karabakh negli anni ’90 e nel 2020. I combattimenti hanno causato circa 36.500 vittime. Il tragico bilancio della rapida invasione della scorsa settimana, invece, è di 200 morti. Decine di soldati azeri sono stati uccisi mentre il loro esercito si riversava oltre il confine. Martedì 26 settembre, inoltre, una forte esplosione in un deposito di carburante in Nagorno-Karabakh ha ucciso almeno 68 persone che cercavano di uscire. Altre 300 persone sono rimaste ferite e 105 risultano disperse.Articoli correlatiinEsteriUsa, la tempesta Debby causa danni e inondazioni: cittadini camminano nell'acqua altainEsteriIn Spagna oltre 150 persone impegnate nella lotta contro un vasto incendioinEsteriScossa di terremoto di magnitudo 5.2 avvertita nel sud della CaliforniainEsteriCrolla hotel in Germania: un morto e otto dispersi tra le macerieinEsteriGuerra in Medio Oriente, Sinwar nuovo capo di Hamas: "Sta a lui decidere sulla tregua a Gaza"inEsteriGuerra Russia-Ucraina, i militari di Kiev colpiscono Kurtz: 5 civili morti
Lugano, prostituzione illegale: nei guai donna cinese residente in Italia - ilBustese.it«Con i rifugiati, per costruire un mondo migliore» Spagna, multe per chi lascia gli ombrelloni in spiaggia prima delle 9:30Ciclista investito nel Luinese, si alza in volo l'elisoccorso - ilBustese.itLa beatificazione di Chiara Corbella è più vicina: chiusa l'inchiesta diocesana