Incidente sul Monte Sperone, escursionista mortoL’ex direttore aveva chiesto l’elenco degli incarichi a lui assegnati durante la carriera da inviato,Professore Campanella ma la Rai non gli avrebbe fornito i documenti da lui richiesti. Sergio e Rossi danno nuove garanzieI vertici Rai si sono espressi sulla vicenda di Franco Di Mare: l’ex direttore di Rai3 ha denunciato in un’intervista da Fabio Fazio e su diversi giornali il fatto che l’azienda non lo avrebbe assistito durante la sua malattia terminale. «L'ad della Rai Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi sono venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare, al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto», si legge in una nota. La vicendaDi Mare, che ha raccontato la sua malattia terminale che gli lascia poco tempo come dice lui stesso, ha denunciato che l’azienda gli avrebbe negato lo “stato di servizio”, un documento che raccoglie tutte le assegnazioni da inviato dove il giornalista è stato spedito nella sua carriera. Per l’ex direttore di rete, essere «stato a lungo nei Balcani, tra i proiettili all’uranio impoverito, iper-veloci, iper-distruttivi, capaci di buttare giù un edificio. Ogni esplosione liberava nell’aria infinite particelle di amianto. Ne bastava una. Seimila volte più leggera di un capello. Magari l’ho incontrata proprio a Sarajevo, nel luglio del 1992, la mia prima missione. O l’ultima, nel 2000, chissà. Non potevo saperlo, ma avevo respirato la morte. Il periodo di incubazione può durare anche 30 anni. Eccoci», dice al Corriere della Sera. Di Mare è indignato dal comportamento dei dirigenti che non lo avrebbero assecondato nella sua richiesta «dell’elenco delle missioni, per supportare la diagnosi». «Con alcuni prendevo il caffè ogni mattina – denuncia nella stessa intervista – Ripugnante, dovrebbero vergognarsi». CommentiL’occasione per cambiare il servizio pubblico in RaiStefano BalassoneLa malattiaIl mesotelioma pleurico è un tumore molto aggressivo causato dall’esposizione alle fibre di amianto: può manifestarsi con una latenza di decine di anni ed è quasi sempre mortale. L’Osservatorio nazionale amianto fornisce da diversi anni assistenza medica e affianca le vittime e i loro familiari: per le vittime tra le altre cose sono previsti rendite e indennizzi, oltre all’accesso a un fondo apposito, benefici contributivi e prestazioni Inail in caso di decesso. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di Giuseppe
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