L’avvocatura è tra due fuochi: tutela dei diritti e ragioni di efficienzaBarbara Funari è rimasta in silenzio per alcuni giorni. L'assessora alle politiche sociali di Roma Capitale,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock nell'ultima settimana, ha lasciato che il sindaco Roberto Gualtieri, il Governo e Rete Ferroviaria Italiana si confrontassero sulla collocazione della tensostruttura adibita a ricovero e assistenza per i senza dimora in tempo di Giubileo.Poi, una volta deciso lo spostamento da piazza dei Cinquecento a via di Porta San Lorenzo, infuriata la polemica tra destra e sinistra, si è messa a scrivere. Ne è uscito un lungo post, uno "sfogo" fatto di risposte, frecciate, obiettivi raggiunti e altri ancora lontani. Lo spostamento della tensostruttura a TerminiInnanzitutto, fornisce un dettaglio non da poco. Che, forse involontariamente, smentisce proprio il Sindaco, che dopo la riunione in Prefettura di giovedì 8 agosto aveva detto: "Il cantiere per il restyling di piazza dei Cinquecento ha cambiato le tempistiche, non sarà possibile mettere la tensostruttura lì". L'assessora, invece, nel suo post su Facebook è più esplicita e chiara: "E' agli atti e nei verbali di tutti i tavoli istituzionali che sono stati Governo e Ferrovie che hanno obbligato Roma Capitale a valutare altro sito". Altro sito che è in fondo a via Marsala, tra via di Santa Bibiana e via di Porta San Lorenzo, in un'area di proprietà di RFI, alle spalle di viale Pretoriano. Lo stesso quadrante, a 700 metri di distanza, ma non davanti agli occhi di decine di migliaia di turisti che arrivano a Roma per l'Anno Santo. A Roma 15mila persone intercettate dai servizi sociali in sei mesi. L’11% sono minori soli"Sui centri d'accoglienza barricate e cattiva informazione"L'assessora, poi, rivendica tutto quanto in questi due anni e mezzo il Campidoglio ha provato e prova a fare per l'accoglienza di chi non ha una casa. La coprogettazione e coprogrammazione con gli enti del terzo settore, l'accoglienza diffusa nei 15 municipi con centri più piccoli, ma più numerosi, dove i senza dimora trovano posti letto, docce e pasti caldi, possibilmente non solo d'inverno. E poi la messa a terra dei fondi Pnrr, la famosa Missione 5 rivolta alle fragilità di vario genere: "I fondi ricevuti sono stati dedicati a riqualificare immobili pubblici - spiega Funari - per aprire nuovi posti e servizi per senza dimora, luoghi che vedranno la luce evidentemente, dati i tempi oggettivi dei cantieri, nel 2026. Lavoro che stiamo facendo tra un ricorso al tar e una barricata di comitati di quartiere contrari e di politici locali e nazionali che assecondano e fomentano il trinomio poveri=degrado=criminalità". Il riferimento è alle battaglie (anche legali) contro le stazioni di posta nel quartiere Ferratella in IX municipio e a Pietralata in IV. Le difficoltà a creare spazi attrezzatiInevitabile battere sulle difficoltà. Funari ammette che molti bandi di gara per la gestione di centri di accoglienza per persone fragili vanno deserti: "In pochi sono disposti a mettere a disposizione immobili per questa tipologia di servizi, si preoccupano della svalutazione delle case che si trovano nella stessa zona. Eppure tutti ci chiedono di smetterla con le tensostrutture e di scegliere luoghi in muratura". Un circolo vizioso, un gatto che si morde la coda e alla fine la gente resta in strada."Dalla Regione carenze decennali, facciamo da soli"Funari punta poi il dito contro la Regione, senza salvare nessuno: "A chi ci chiede cure mediche e psichiatriche per i senza dimora, nel vuoto di risposte decennale da parte della Regione Lazio - continua - ricordo che Roma Capitale, dovendo fare da sola anche su questo, da due anni ha attivato un nuovo progetto, con fondi europei, che finanzia anche personale infermieristico e medico delle tre ASL, in perenne sotto-organico, per collaborare con le nostre unità di strada composte (come richiede la norma) da operatori solo sociali, che evidentemente medici non sono, ed ora attendiamo il nuovo finanziamento per ripartire con la programmazione che finanzia in via sperimentale anche alcune unità di posti in convenzione con la sanità privata, per i ricoveri in strutture per le persone con problemi psichiatrici". La stoccata a RampelliInsomma, quella di Barbara Funari (un lungo passato nella Comunità di Sant'Egidio), sembra anche una risposta a chi in questi giorni ha ripetuto più volte che servono interventi strutturali per ridurre la presenza di persone in strada, andando oltre le tensostrutture mobili e temporanee: "Noi lo facciamo dall'inizio del mandato, anche con poche risorse e senza l'aiuto di Governo e Regione", dice in sintesi l'esponente della giunta Gualtieri. Che non tollera che "si liquidino le politiche di welfare in 90 minuti", facendo riferimento alla durata di una partita di calcio e a quanto dichiarato dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: "La decisione di Gualtieri è una vittoria a metà, diciamo che è un pareggio", le sue parole il 9 agosto, riprese da Il Secolo d'Italia. Per Funari bisogna ragionare più come se ci si preparasse alle Olimpiadi: "Un lungo impegno quotidiano - dice - che ha portato i nostri atleti a gareggiare a Parigi". Mesi, anzi: anni di tempo. "Spostare il problema ci rende più insensibili"Infine, una considerazione che vuole essere un monito anche e soprattutto a chi pensa che i poveri basti spostarli dove si vedono meno, come la polvere sotto al tappeto: "Spostare 'il problema', o nascondere allo sguardo la debolezza altrui - conclude -, ci rende solo più insensibili e non risolve nulla. E, aggiungerei, ci rende tutti un po' più rassegnati nonostante il Giubileo ormai alle porte sia dedicato alla Speranza. Ed è anche per questo che abbiamo fatto la proposta delle quattro tensostrutture per il Giubileo, che rappresentano per noi, non la soluzione, ma quattro nuove porte di speranza da aprire, per un anno, per i tanti 'scartati' della nostra città".
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