Paola De Micheli si candida come segretaria del Pd: "Ho voglia di fare qualcosa di importante"Il regolamento della seconda serata prevede che ogni artista debba essere presentato da un altro. L’abbinamento più interessante è quello che vede confrontarsi due realtà antitetiche della musica italianaTUTTI GLI ARTICOLI DI SANREMOLA SCALETTA DELLA SECONDA SERATAImmaginate due opposti che in qualche modo si attraggono e avrete l’immagine perfetta di La Sad e Renga con Nek. Ovvero di un gruppo che – per uno strano gioco del destino – è stato abbinato all’altro. Succede a Sanremo e succede durante la seconda serata,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock mercoledì.Il gioco degli abbinamenti è quello previsto dal regolamento e avviene attraverso un sorteggio in conferenza stampa. In questo caso però è particolarmente interessante. Perché si trovano insieme i due lati per natura antagonisti, la musica dei ragazzi – inevitabilmente anticonformista – e quella dei più grandi, volutamente ancorata alla tradizione.In un certo senso in questo istante, praticamente all’inizio della seconda serata, si manifesta tutta la filosofia del Sanremo di Amadeus: la convivenza sullo stesso palco di anime diverse, che altrimenti siamo abituati a vivere come in opposizione.Pubblici opposti ANSAIl collettivo della Sad è naturalmente quello che si fa più notare, anche nel dietro le quinte. Ma al festival ha deciso di portare un messaggio sociale spesso sottovalutato. Raccontano storie di emarginazione che colpiscono i più giovani e che gli adulti talvolta non riescono a intercettare. Sul palco si sono presentati pettinati e ben vestiti, salvo poi scoprire sul retro delle loro giacche tre illustrazioni con Amadeus in versione punk.Renga e Nek scelgono di stare nei confini del sanremese, perché sanno che il loro pubblico vuole solo essere rassicurato. I fan della Sad invece sono abituati a quei racconti al margine, che si sviluppano con uno strano icocervo fra punk, emo-pop e trap. E che spesso non sono facili da digerire.Il punto è che questo contrasto crea pubblici fortemente polarizzati: chi sta da una parte spesso non accetta chi sta dall’altra. Invece la formula di quest’anno di Sanremo ha costretto alla contaminazione. Con gli opposti che sono finiti per attrarsi. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
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