FdI, fuori Antonio Di Vietri per vecchie dichiarazioni filonazisteEconomia>Le novità alla luce della Legge di Stabilità per la partiva iva e regime de...Le novità alla luce della Legge di Stabilità per la partiva iva e regime dei minimiLa Legge di Stabilità 2015 varata lo scorso dicembre dal governo Renzi ha mandato quasi definitivamente in pensione il vecchio regime dei minimi sostituendolo con un sistema aggiornatodi Redazione Notizie.it Pubblicato il 9 Maggio 2017 alle 10:58 Condividi su Facebook Condividi su Twitter #speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,analisi tecnica 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Si scrive “regime dei minimi”, ma bisognerebbe leggere “regime forfetario”. Ecco alcune importanti novità su partita iva e regime dei minimi alla luce della Legge di Stabilità 2015La Legge di Stabilità 2015 varata lo scorso dicembre dal governo Renzi ha infatti mandato quasi definitivamente in pensione il vecchio regime dei minimi (valido ancora temporaneamente per chi lo ha scelto in passato) sostituendolo con un sistema aggiornato, detto appunto forfetario, che ha alcune interessanti peculiarità, in particolar modo per chi vuole aprire una nuova partita iva.Per tutti gli imprenditori ed i liberi professionisti che hanno deciso di avviare una propria attività nel 2016, la scelta del nuovo regime agevolato garantisce infatti una determinazione di massima (forfet) dei redditi sulla quale verrà poi applicata, al posto delle imposte tradizionali, un’aliquota unica pari al 15%.A ciò si aggiungono altre agevolazioni burocratiche, come ad esempio il calcolo dei contributi sulla base dei redditi dichiarati, l’esenzione della tenuta delle scritture contabili e del versamento iva, l’esclusione dagli studi di settore, ecc. Ovviamente non tutti possono fare ricorso a tale sistema: la legge prevede difatti precisi requisiti in materia sia di redditi dichiarati in relazione all’attività prestata (con quote puntuali e differenziate a seconda del codice Ateco di riferimento) sia di costi per ammortamenti e personale sostenuti.Di fatto per tutti i professionisti e gli imprenditori rientranti nei limiti di legge, l’adesione al regime forfetario è estremamente consigliata in quanto garantisce un notevole risparmio di costi ed incombenze burocratiche il che, in un’epoca di semplificazioni generalizzate (dall’informatizzazione della burocrazia alla smaterializzazione dei pagamenti attraverso i POS), rappresenta una piacevole conferma.Per scegliere questo sistema fiscale il diretto interessato (o in sua vece il commercialista) non dovrà fare altro che, in fase di apertura della partita iva, selezionare il suddetto regime nell’apposito modello previsto dall’Agenzia delle Entrate (mod. AA9/12).Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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