Incidente tra due auto: un morto e un ferito graveI ragazzi dell'Ite Tosi con l'atleta paralimpico Devicenzi in Islanda: «In bici insieme abbiamo creduto nell'impossibile e ce l'abbiamo fatta»L'impresa degli studenti della scuola di Busto,-Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock la più giovane ha 15 anni: la fatica battuta dalla felicità. Il grazie e il racconto della dirigente Amanda FerrarioFoto per cortesia della dirigente Ferrario Missione (im)possibile effettuata. Il sogno dell'Ite Tosi di Busto con l'atleta paralimpico Andrea Devicenzi è realtà.Lo racconta la dirigente Amanda Ferrario, a nemmeno un anno dal lancio del progetto (LEGGI QUI). Lo scorso dicembre infatti si era annunciata l'iniziativa: «Dieci studenti dell'Ite Tosi di Busto Arsizio, dal 20 al 29 luglio 2024, partiranno dall'Italia con Andrea Devicenzi con una bicicletta, l'attrezzatura sportiva necessaria, appunti e materiale digitale per sfidare se stessi e le proprie fragilità».Eccoli, con la fatica battuta dalla felicità in Islanda e sarà svelata in un docufilm.«Fare scuola oggi, nel 2024, dopo internet, l’AI, la pandemia, la globalizzazione è diventata una sfida urgente e necessaria - premette Amanda Ferrario - Ci si deve interrogare su cosa debba fare la scuola oggi, per essere efficace, ma per essere anche un luogo inclusivo dove coltivare i sogni e i futuri dei nostri ragazzi». E narra ancora: «Ieri sera, stremati dalle condizioni meteo sempre avverse, sono arrivati a Reykjavik i ragazzi di “oltre l’impossibile” con le due professoresse, Marina Sesso e Stefania Marinoni, e Andrea Devicenzi atleta parlimpico e life coach. Hanno ancora qualche giorno da spendere insieme, prima di ripartire per l’Italia il 2 agosto».Ecco perché hanno vinto, e medaglie infinite: «Ma hanno tanto da raccontare e occhi che brillano di gioia, quella gioia incontenibile di chi ce l’ha fatta. Hanno sfidato vento e pioggia battente, bagnati fradici per conquistare una tappa dopo l’altra. Hanno strappato una doccia calda, quando possibile. Hanno cucinato e lavato gamelle. Hanno montato tende quando la furia degli elementi cospirava contro di loro. Sono dieci adolescenti, la più giovane, Emma, ha solo 15 anni e hanno creduto nella forza del gruppo e nella fatica condivisa».Sono stati una squadra, ecco perché sono riusciti: «Hanno vinto insieme, pensando di non farcela in alcuni istanti, distrutti dalla fatica in altri, ma sempre pronti a sostenersi l’uno con l’altro. Nel loro ciclo viaggio in Islanda hanno incontrato altri viaggiatori. Qualcuno ha fatto un pezzo di strada con loro, altri hanno offerto un riparo per la notte quando la pioggia incessante aveva inzuppato le tende. La resilienza è questa cosa qua… È imparare che la vita ti mette alla prova, ma puoi contare sulla famiglia e sugli amici. Sulle competenze che hai acquisito e che saprai sfoderare al momento opportuno. La scuola oggi deve essere al passo con i tempi. Deve sfidare, deve mettere alla prova, deve accompagnare, deve aiutare a spiccare il volo»,E la squadra è andata anche oltre i confini della scuola: «Un immenso grazie a tutti i nostri sponsor, da Neos air a Samsonite, da Noi del Tosi alla LA.SI, da Decathlon a Pasticceria Chiara, a chiunque abbia contribuito a questo enorme sforzo collettivo. Ma soprattutto grazie ai ragazzi, alle professoresse, ai genitori, all’ insostituibile Paolo Ferrario e alla tenace Valeria Bastia. Grazie al numero uno Andrea Devicenzi. Il pianto liberatorio di tutti loro, ieri sera, mentre raccontavano ai loro genitori di avercela fatta tutti... non ha prezzo! E adesso costruiremo il docufilm che in autunno sarà disponibile per la visione». Redazione
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