Viminale: “Libertà di manifestare pacificamente, no ad atti di violenza e minacce”Roma,trading a breve termine 22 mag. (askanews) – Se sei un vero appassionato del dessert italiano più famoso al mondo, la Tiramisù World Cup ha il “lavoro” giusto per te. Dal 10 al 13 ottobre la “sfida più golosa dell’anno” ti aspetta a Treviso per assaggiare le creazioni dei 240 concorrenti che saranno in gara per la ricetta originale e quella creativa del popolare dolce al cucchiaio. Nel prossimo autunno, torna a Treviso la competizione che mette in gara centinaia di amanti del Tiramisù che si sfidano con le loro creazioni nella ricetta originale (sei ingredienti: uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao) oppure in quella creativa (con la possibilità di aggiungere fino a tre ingredienti e sostituire il biscotto). I concorrenti (rigorosamente non professionisti del settore) che arrivano da ogni angolo del mondo devono superare le Selezioni delle prime giornate di gara per poi accedere alle Semifinali e quindi la Finale. Per decretare i migliori Tiramisù nella fase delle Selezioni, la TWC ha bisogno di una giuria popolare. Per poter diventare giudici assaggiatori (poi sostituiti da professionisti del settore dalle Semifinali in poi) è necessario superare il test online che riguarda il regolamento di gara, la storia del Tiramisù e la simulazione dei casi specifici che possono presentarsi durante le eliminatorie. In tutti questi anni, migliaia di persone hanno tentato il quiz, ma i migliori 100 riescono ad aggiudicarsi il posto in giuria. Approvati dalla Accademia della Cucina Italiana, sono cinque i criteri di giudizio per decretare i migliori Tiramisù in gara: Esecuzione tecnica: viene valutata la pulizia del piano di lavoro, l’organizzazione, la gestione degli ingredienti e l’esecuzione Presentazione estetica: attenzione particolare all’impiattamento, alle decorazioni e all’estetica del dolce Intensità gustativa: si valuta la forza e la permanenza dei sapori durante l’assaggio Equilibrio del piatto: riguarda l’equilibrio tra gli ingredienti del dolce usati Sapidità e armonia: viene valutata la giusta dosatura degli ingredienti La Tiramisù World Cup, nata nel 2017 da un’idea di Francesco Redi, raduna ogni anno centinaia di appassionati di Tiramisù da tutto il mondo. Nell’occasione delle gare, è possibile assaggiare i Tiramisù dei Campioni delle passate edizione e, al contempo, scoprire la città di Treviso con il suo patrimonio artistico, culturale ed eno-gastronomico. Il Tiramisù, da quest’anno inserito fra i PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) del Veneto, è fra i dolci più famosi nel mondo, tanto da risultare la prima parola sul web ricercata fra le golosità. Risulta cinque volte più cliccata del termine “Prosecco” e la metà di “Venezia”. “La selezione dei giudici popolari è una fase importante, non solo perché diamo la possibilità di giudicare la prima fase della TWC, ma anche perché ci permette di intercettare il cambiamento dei gusti degli appassionati del Tiramisù”, ha detto Francesco Redi, ideatore e organizzatore della manifestazione. Così Mario Conte, sindaco di Treviso: “La Tiramisù World Cup è diventata una manifestazione importante per tutta la comunità e ora ha un taglio internazionale. In tanti si sfideranno per realizzare il dolce tipico della nostra città. È una competizione che fa parlare di Treviso in tutto il mondo”. “Siamo molto lieti della collaborazione avviata con la Tiramisù World Cup perché il Tiramisù è una eccellenza, una componente della gastronomia italiana molto popolare presso le nostre comunità all’estero – sottolinea Giovanni Maria De Vita, responsabile per il Turismo delle Radici presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – . In questo anno dedicato alle radici italiane, anche la gastronomia ha un ruolo fondamentale visto che è rimasta nella memoria dei nostri connazionali. Con gli eventi che ci apprestiamo ad organizzare nel corso del 2024 vogliamo dare risalto alla gastronomia italiana ma siamo anche interessati a capire come la cucina italiana si sia evoluta entrando a contatto con altri usi e tradizioni che le nostre comunità hanno conosciuto”. -->
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