Champagne, la regione del vino più pregiato al mondoGiunti ormai al voto per le elezioni europee,trading a breve termine non possiamo non commentare che a proposito di ambiente la campagna elettorale è stata mal iniziata e mal proseguita. I partiti di sinistra hanno praticato poco l’argomento, come pure i più moderati Azione e Stati Uniti d’Europa.Per chi è ecologista, la situazione è deludente, sconcertante e preoccupante: si tratta di un dato di sostanza o d’incapacità? Significa che chi dovrebbe naturalmente rappresentare le istanze, la cultura e le preoccupazioni dell’ecologismo italiano con il suo ricco percorso storico, poi alla fine ritiene che altro sia più importante? Oppure che siamo di fronte a una rappresentanza debole che su questo non riesce a tener testa alla destra, che invece il tema ambiente lo tratta per negarlo e per propagandare visioni e soluzioni impraticabili e inaccettabili? Di fronte ai continui fenomeni estremi causati dal cambiamento climatico, è il caso di chiedersi perché tanta tiepidezza e tanta leggerezza e soprattutto di chiederne conto ai gruppi dirigenti dei partiti di sinistra.L’Europa è centrale nella questione ambientale, perché è il continente dove la natura è stata più compromessa, e perché è uno dei pezzi del mondo che consuma più risorse e più risorse provenienti dai paesi più poveri. Ed è centrale l’istituzione Parlamento europeo, perché il cambiamento climatico è affrontabile soltanto se si opera su tanti stati.Nel frattempo, Salvini e anche Meloni attaccano i provvedimenti sulle case green e sulle auto elettriche parlando di “ambientalismo ideologico” e di “eco-follie”, così ponendosi come difensori dei ceti meno abbienti. Anche in altri paesi europei la campagna dei conservatori e delle destre ha usato argomenti analoghi (in Francia hanno parlato di “ecologia punitiva” e “fanatismo ecologico”). AmbienteMaggio è stato il dodicesimo mese consecutivo più caldo di sempre secondo i dati CopernicusFerdinando CotugnoCosti socialiMa dobbiamo chiederci se la sinistra non abbia una responsabilità: se le sue argomentazioni e i suoi atti negli ultimi anni non siano stati abbastanza forti e lucidi nel mostrare quanto siano compenetrate questione sociale e questione ambientale. “Fine del mondo, fine del mese” secondo il bellissimo slogan dei gilet jaune.Non va considerato marginale l’impatto dei costi della transizione, e si deve operare affinché esso non sia asimmetrico, finendo per colpire i lavoratori e gli strati più umili. E le forze politiche che rappresentano il mondo del lavoro non devono lasciare margini di manipolazioni alla destra, devono essere vigili e pensare a reti di protezione a lungo termine che accompagnino la trasformazione, un “welfare verde per la transizione”.A questo punto c’è augurarsi che la trascuratezza della sinistra sull’ambiente in questa campagna elettorale non rischi di far rimanere a casa i cittadini preoccupati e i giovani che in negli ultimi anni si sono espressi con modalità di grande impatto per spingere verso politiche ambientali adeguate. Perché se dalle urne uscisse una maggioranza conservatrice e di destra al parlamento di Strasburgo, i rischi di una frenata e di un ritorno indietro sarebbero reali. Se nel 2019 Von der Leyen propose in Green Deal europeo fu per la presenza della sinistra e dell’ecologismo in quel parlamento e per le grandi mobilitazioni per il clima in tutta Europa. Ma confidando sul senso di responsabilità verso l’emergenza che viviamo si può pensare che i cittadini preoccupati vadano a votare non tanto per i singoli partiti ma per l’ambiente e per il futuro della specie umana. CommentiUn voto decisivo: alle urne contro le destre illiberaliEmiliano Fittipaldidirettore© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGrazia Pagnottastorica
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