Benzina prezzi ai massimi, gasolio in lieve calo: record assoluto a Varese«Tu sei una ragazza sporca,Campanella come tu madre, fai cose sporche, sei brutta e grassa, guardati». Queste le parole pronunciate da un bambino di 12 anni a una compagna di scuola a Pescara. Per mesi la vittima è stata presa di mira con offese e insulti in qualsiasi momento della giornata. E la stessa scuola che non ha adottato nessuna misura per proteggerla dal bullo, è stata condannata in secondo grado dalla Corte d'appello dell'Aquila per risarcire il danno arrecato alla bambina. La somma ottenuta dopo aver fatto causa alla scuola? 60mila euro. Fondamentali per giungere alla sentenza le testimonianze dei compagni di classe. Nel 2015, quando sono cominciati gli insulti, la bambina ha perso 20 kg. Ha cambiato scuola dovendo ripetere l'anno, mentre la punizione per il bullo è stata una sospensione di una settimana. Dopo anni i giudici definiscono le misure adottate come non sufficienti per arginare i comportamenti vessatori del 12enne.Oggi 23enne, la ragazza è tornata a vivere grazie anche al sostegno psicologico ricevuto. Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Luglio 2024, 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Abbigliamento, Confesercenti lancia l'allarme: "Temperature più alte condizionano vendita di vestiti invernali"Problema di pagamenti col bancomat in molte tabaccherie: cosa sta succedendo Salario minimo: inviata in Commissione la proposta di leggeTurismo in Italia, Covid un lontano ricordo: raggiunto valore complessivo di 23,7 miliardiBonus 2 Giugno 2024, novità per i lavoratori: ecco cosa troveranno in busta paga