Ludovica Robaudo, intervista tra surf, Toscana e viaggi in van | Gazzetta.itGiannettini indirettamente fornisce indicazioni operative per compiere attentati terroristici indiscriminati,Economista Italiano camuffati in modo di attribuirne la responsabilità alla sinistra, in modo da premere sull'opinione pubblica. Giannettini anticipa ciò che accadrà negli anni successivi a Milano con la strage di piazza Fontana Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Dal 29 luglio è iniziata la prima serie dedicata alla sentenza della corte d'assise di Bologna che ha condannato all'ergastolo Paolo Bellini per la strage di Bologna e ha squarciato il velo su alcuni mandanti.Nell'ambito dell'indagine del giudice istruttore di Milano Guido Salvini, Vinciguerra spiegò "che non si trattava di un'organizzazione ma di una operazione e che sarebbe stato inutile cercare elenchi di nomi, catene di fonti, catene gerarchiche, eccetera. Perché non era altro che il tentativo di incorporare nell'apparato difensivo dello Stato contro l'eversione di sinistra le organizzazioni della destra già esistenti: Ordine Nuovo ma anche Avanguardia Nazionale, perché quest'ultima - sottolinea il consulente - in realtà partecipa al Convegno del Parco dei Principi; tra gli invitati vi era infatti anche Delle Chiaie, nonostante la contrapposizione con l'altra organizzazione.Al Convegno partecipò pure un rappresentante dell'Ufficio Affari Riservati sia pure tramite un funzionario di secondo piano rispetto a D'Amato.Sta di fatto che la potente struttura informativa del Ministero dell'Interno partecipa con un uomo "della cordata tambroniana" per intendere il nucleo dei funzionari che anni prima avevano sostenuto la politica del ministro che aveva accettato di formare il governo con il sostegno dell'estrema destra. In quel momento l'operazione consistette nell'inglobare nel progetto tutte le organizzazioni dell'estrema destra. Ricorda tuttavia il consulente che i "volantini" spediti agli ufficiali dell'Esercito saranno di due tipi completamente diversi: il primo, negli abituali caratteri latini, fa riferimento al colpo di Stato in Spagna di Francisco Franco, ed infatti è pubblicato nella data della ricorrenza (18 luglio) e ha un taglio "nazionalistico"; il secondo invece arriverà in ottobre, è in caratteri gotici, contiene un riferimento al processo di Norimberga e ha un sapore più dichiaratamente nazista. Segnala sul punto il consulente "che il primo dei due volantini è opera del Generale Mastragostino dell'organizzazione Combattentismo Attivo, che aveva questa impostazione più tradizionale più a cavallo fra MSI e Monarchici, per intenderci; il secondo, invece, è di Ordine Nuovo.Quindi, come si vede, tutta l'estrema destra viene coinvolta in questa operazione che è solo un'operazione di assimilazione di cose esistenti."Il rilievo è puntuale e coglie il segno dell'operazione.Tal rapporto organico - prosegue il consulente - non si svilupperà con Avanguardia Nazionale che invece sempre più avrà come riferimento l'Ufficio Affari Riservati; l'Ufficio di D'Amato, ufficialmente presente al Convegno è tuttavia rappresentato a titolo personale da un importante elemento di quell'Ufficio, il Prefetto Sampaoli Pignocchi che era in buoni rapporti con D'Amato ma anche, come si vedrà, con esponenti di Ordine nuovo del Veneto.Il Convegno intende rappresentare una linea di difesa ad oltranza e frontale contro qualsivoglia spostamento a sinistra del quadro politico. Vi si afferma che anche la presenza di un semplice sottosegretario comunista al governo determinerà l'intervento diretto e deciso delle forze armate, mentre diversi interventi si diffondono sui livelli organizzativi da realizzare contro "la sovversione", dando il massimo peso e rilievo ai livelli clandestini a copertura legale. Questo livello clandestino dovrebbe operare a compartimenti segregati e realizzare "attività terroristiche" in vista del "colpo di Stato". In questo ambito vanno inseriti i gruppi di giovani delle organizzazioni neofasciste da impiegare per attività più concrete ed efficaci rispetto agli scontri di piazza con gli avversari.Ricorda Giannuli che Giannettini è autore di un intervento che fa luce su due elementi essenziali della strategia della tensione. Sebbene si riferisca a quella che è considerata la strategia dei comunisti, egli indirettamente fornisce indicazioni operative per compiere attentati terroristici indiscriminati, camuffati in modo di attribuirne la responsabilità alla sinistra, in modo da premere sull'opinione pubblica. Giannettini anticipa ciò che accadrà negli anni successivi a Milano con la strage di piazza Fontana oppure, esempio clamoroso, nell'attentato del 1973 sul treno Genova-Roma, quando il complice di Nico Azzi passeggerà nel vagone in cui stanno predisponendo una bomba col quotidiano Lotta Continua in bella vista.Non è il luogo per stabilire cosa abbia rappresentato sul piano storico il biennio 1968-69 con le vicende che ebbero a precederlo e i tanti episodi di violenze e di scontri di piazza tra studenti operai e militanti della sinistra e gruppi organizzati dell'estrema destra. Le indagini anche storiche e le molteplici testimonianze di collaboratori, già appartenuti alla destra, in particolare la fonte fondamentale Vinciguerra, rivelano una strategia di infiltrazione all'interno della sinistra e di condotte di provocazione attuate per screditare quell'area attraverso comportamenti violenti, provocare incidenti, elevare il livello del conflitto e sollecitare azioni repressive.Di questa strategia come emergerà dalle indagini e dai processi si renderà protagonista Avanguardia Nazionale di Delle Chiaie. Ma ci sarà anche un'esplicita ammissione da parte di Giannettini quando, dismessi panni del relatore al Convegno del Pollio, viene sottoposto a interrogatorio dal Giudice Salvini il 17 marzo del 1995: "Poiché l'Ufficio mi chiede se io abbia conosciuto elementi del Gruppo di Ordine Nuovo di Venezia, posso dire che con ogni probabilità ne ho conosciuto uno solo e in modo del tutto occasionale. Tra il 1968 e il 1969, comunque parecchio tempo prima della strage di Piazza Fontana, io ebbi un incontro a Roma con Franco Freda, finalizzato, da parte sua, a fornire alcune notizie e, da parte mia, a dargli alcuni documenti che servivano per l'attività di infiltrazione nei gruppi di estrema sinistra. Le notizie di Franco Freda concernevano nomi ed attività di appartenenti a gruppi filocinesi della sua zona e quindi elementi che venivano ordinati e schedati secondo l'attività tipica del Servizio" .Può ritenersi sufficiente l'ulteriore riscontro proveniente da Giannuli all'udienza del 26.5.2021: "Avanguardia Nazionale ha avuto come maestro un personaggio importante, che era già stato nella Repubblica sociale e che dirigeva una delle tante Polizie antipartigiane della Repubblica Sociale, e la cui specializzazione era l'infiltrazione nelle formazioni antifasciste. E infatti Avanguardia Nazionale è quella che poi si è infiltrata fra gli anarchici, fra i marxisti .... il caso Merlino in qualche modo è esemplare. Per altro Avanguardia Nazionale, esattamente come Ordine Nuovo aveva anche una struttura paramilitare sua, il Monolite, che fu oggetto di un processo nel '72. Quindi le due cose non sono propriamente separabili, d'altro canto anche le forze armate hanno un loro servizio informativo, e il modello era quello".La strategia della provocazione è dunque largamente praticata dall'estrema destra proprio per realizzare una delle strategie tipiche della guerra controrivoluzionaria: obbligare la sinistra a scegliere tra insurrezione o resa; costringere i riluttanti comunisti a imboccare la via diretta rivoluzionaria come conseguenza alla reazione dello Stato agli attentati posti in essere apparentemente dalla sinistra (in realtà dai provocatori di destra). Uno stillicidio di provocazioni che avrebbero dovuto produrre reazioni, in assenza delle quali la sinistra avrebbe perso la faccia davanti alla base operaia. Si trattava di indurre l'opinione pubblica a rivolgere una richiesta di ordine di fronte al caos, una richiesta cui avrebbero dovuto rispondere le forze armate, previa la loro politicizzazione, d'intesa con i governi e i servizi stranieri interessati ad impedire l'ascesa dei comunisti al potere. La strategia obbligava a disporre di solidi rapporti di amicizia all'interno di tutte le istituzioni.Le fonti raccolte nel processo indicano che le spinte alle violenze di piazza provenivano fin dal 1964 da agenti sotto copertura.Nel volume "Alto tradimento" acquisito agli atti si rinviene la dichiarazione di un militante dell'estrema destra Sergio Latini, il quale ha raccontato: «Il Soffiati sosteneva che "i ragazzini di destra" avrebbero potuto dar sfogo alla loro carica rivoluzionaria con la esecuzione di atti di terrorismo o strage. Con ciò si sarebbero create automaticamente le premesse per un intervento militare. Diceva che la destra rivoluzionaria da sola non sarebbe stata in grado di prendere il potere e che era quindi necessario promuovere un intervento militare. Il cosiddetto "spirito legionario" consiste nella integrale accettazione di una prospettiva rivoluzionaria, per la quale il militante è disposto anche ad arrivare, pur di raggiungere l'obiettivo che si è prefissato, a compromessi con gruppi di potere economico e militare [ ... ]. I capi della destra eversiva devono collegarsi con apparati di potere economico e militare dello Stato al fine di utilizzare efficacemente gli atti di terrorismo realizzati dai "ragazzini". Tali atti generano paura tra la gente e incentivano l'intervento normalizzante dell'esercito e di gruppi economici [ ... ].Tale è la strategia dei capi sia di Terza Posizione che di Ordine Nuovo».E nella relazione De Lutiis prodotta dalla Procura Generale si trova la seguente indicazione:"E' lo stesso Soffiati a dichiarare al giudice Tamburino di essersi reso conto che «fin dal 1964, tutte le varie organizzazioni di destra venivano immancabilmente strumentalizzate dalle forze del potere e le persone che secondo me erano carabinieri o della polizia stimolavano talvolta nostre iniziative di carattere politico, ma di una politica attiva, che implicava il contrasto e la reazione, anche violenti, contro i rossi. Inoltre, le armi che vennero sequestrate a un certo punto ci erano state date dai carabinieri".L'episodio dei c.d. "manifesti cinesi", la cui importanza sarà esaminata avanti perché è uno dei più importanti collegamenti tra Delle Chiaie e D'Amato/Tedeschi, si inserisce in questa strategia di provocazione nei confronti del partito comunista, che avrebbe dovuto essere indotto a radicalizzare la propria linea politica per non essere scavalcato a sinistra dai filocinesi.Le lotte studentesche del 1968-1969, le lotte operaie del 1969 e l'avanzata elettorale della sinistra alle elezioni politiche del 1968, congiungendosi, portano all'acme le preoccupazioni dei circoli della destra eversiva che descrivono il 1969 come un anno di guerra, caratterizzato dal decadimento dell'autorità dello Stato e da spinte sindacali che assumono carattere sovversivo. Da qui rinnovate sollecitazioni all'azione dei militari per iniziative indirizzate a mettere fuori legge il partito comunista, regolarmente frustrate, in modo da accrescere l'insofferenza per uno stato di cose che non accenna a prendere direzioni diverse da quelle previste e per le quali erano stati indicati precisi rimedi.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediSentenza della Corte d'Assise
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