Antonio morto ad 11 anni per un tumore non diagnosticato: tre medici a giudizioMilano,investimenti 8 lug. (askanews) – Una nuova app turistica apre l’accesso alle Dolomiti Lucane, una delle gemme nascoste d’Italia. Si chiama “Vivi Castelmezzano”: l’innovativa piattaforma – sviluppata da Italiaonline, principale internet company italiana – porta la vocazione avventurosa, naturalistica, culturale, gastronomica di questo angolo di Basilicata direttamente sullo smartphone. L’app – disponibile per il download gratuito sui dispositivi iOS e Android – è a metà strada tra una guida di viaggio e i consigli selezionati di un’amica: ristoranti, strutture ricettive, feste e tradizioni, per intraprendere un nuovo viaggio alla scoperta di uno dei borghi più belli d’Italia e bandiera arancione del Touring. Fiore all’occhiello delle diverse proposte suggerite è il Volo dell’Angelo, la zip line che lega alla realtà il sogno più antico dell’uomo, volare, e che conduce a una velocità di 110 km orari da Castelmezzano al borgo dirimpettaio di Pietrapertosa (un click e si va al sito www.volodellangelo.com per poter acquistare direttamente i biglietti per la stagione in corso che terminerà il 10 novembre). E poi i percorsi come quello delle Sette Pietre che recupera un antico tratturo contadino per due chilometri fino sempre a Pietrapertosa, o le Vie Ferrate. Ancora spazio all’arte con la Chiesa Madre che conserva importanti opere, come la Sacra Famiglia del Pietrafesa (metà XVII secolo). Tra le altre funzioni attive, c’è il Feedback dei visitatori: le recensioni permettono all’utente di condividere esperienze e consigliare le attrazioni preferite ad altri viaggiatori, creando una comunità turistica dinamica e solidale. -->
Torino, suicidio in carcere, tre agenti condannati per omessa vigilanzaMeteo, arriva il caldo ma non per tutti: le previsioni per gli ultimi 10 giorni di aprile Federico non ce l'ha fatta e muore al Cannizzaro di CataniaPisa, aggressione fuori dall'ospedale psichiatrico: una donna è graveMadonna di Trevignano, la diocesi “difende” la posizione del vescovo