Maternità surrogata, Salvini contro la Schlein: "Fa accapponare la pelle"Daria Perrotta,ETF Ragioniera Generale dello Stato - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Daria Perrotta è stata nominata nuova Ragioniera Generale dello Stato. La decisione, storica, presa dal Consiglio dei Ministri, porta per la prima volta una donna alla guida di uno dei ruoli più strategici e delicati del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Perrotta, nata nel 1977, è anche tra i più giovani ad aver mai ricoperto questo incarico.Prenderà il posto di Biagio Mazzotta, cooptato dal consiglio di amministrazione di Fincantieri come presidente.Perrotta ha costruito la sua carriera lavorando tra Commissioni parlamentari e incarichi di governo a Palazzo Chigi, pur non avendo mai prestato servizio diretto presso la Ragioneria Generale dello Stato. Attualmente Capo dell'ufficio legislativo del Ministero, ha iniziato il suo percorso professionale collaborando con Giorgetti durante la sua presidenza della Commissione Bilancio nei primi anni 2000. La loro collaborazione è proseguita nel 2018 a Palazzo Chigi, quando Giorgetti era sottosegretario alla presidenza.Nonostante la sua mancanza di esperienza diretta alla Ragioneria, Perrotta porta con sé un bagaglio di competenze giuridiche e amministrative consolidate, avendo lavorato anche con figure politiche di diversa estrazione, come Maria Elena Boschi durante il governo Renzi e Roberto Garofoli durante l'esecutivo Draghi.La nomina di Perrotta non è stata priva di critiche, soprattutto da parte del Partito Democratico, che ha sottolineato la sua estraneità alla Ragioneria. Tuttavia, Giorgetti ha difeso con forza la scelta, affermando che la competenza e l'esperienza di Perrotta sono indiscusse, e che la sua nomina non ha nulla a che vedere con l'appartenenza politica. "Se la Ragioniera non arriva dalla Banca d'Italia ho compiuto un peccato mortale? Ok, ho compiuto un peccato mortale", ha risposto ironicamente il Ministro, sostenuto anche da forze politiche come Italia Viva e Azione.La nomina di Perrotta arriva in un momento delicato per la Ragioneria Generale dello Stato, dopo le controversie legate al Superbonus, che hanno visto la posizione di Biagio Mazzotta scricchiolare. La gestione della maxi-agevolazione e i suoi impatti sui conti pubblici sono stati al centro delle critiche verso l'ex Ragioniere, accusato di non aver previsto e arginato tempestivamente l'esplosione dei costi per arginarne l'impatto sui conti pubblici.
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