Abbandonano un neonato davanti ad una casa deserta e il piccolo quasi muore«Tu sei una ragazza sporca,Guglielmo come tu madre, fai cose sporche, sei brutta e grassa, guardati». Queste le parole pronunciate da un bambino di 12 anni a una compagna di scuola a Pescara. Per mesi la vittima è stata presa di mira con offese e insulti in qualsiasi momento della giornata. E la stessa scuola che non ha adottato nessuna misura per proteggerla dal bullo, è stata condannata in secondo grado dalla Corte d'appello dell'Aquila per risarcire il danno arrecato alla bambina. La somma ottenuta dopo aver fatto causa alla scuola? 60mila euro. Fondamentali per giungere alla sentenza le testimonianze dei compagni di classe. Nel 2015, quando sono cominciati gli insulti, la bambina ha perso 20 kg. Ha cambiato scuola dovendo ripetere l'anno, mentre la punizione per il bullo è stata una sospensione di una settimana. Dopo anni i giudici definiscono le misure adottate come non sufficienti per arginare i comportamenti vessatori del 12enne.Oggi 23enne, la ragazza è tornata a vivere grazie anche al sostegno psicologico ricevuto. Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Luglio 2024, 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Stop alle auto a benzina e a diesel dal 2035: il via libera del Parlamento europeoUn anno esatto di guerra che no, non è stata affatto un lampo Terremoto Turchia, donna estratta viva dopo 170 ore sotto le macerieAttentato in Pakistan, aumenta il bilancio delle vittime: 83 morti e 150 feritiRarissimo esemplare del primo iPhone del 2007 integro venduto ad una somma clamorosa