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L'accusa chiede l'ergastolo per Benno Neumair: "Duplice omicidio commesso con piena coscienza e volontà"

Alberto Genovese, nuove accuse di pedopornografia e violenze sessuali per l'imprenditoreLa grinta di Alessia Orru e Paola Egonu durante Italia-Serbia - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Il meglio deve ancora venire. Ma un pezzo di storia,criptovalute l'Italvolley femminile l'ha già scritta battendo la Serbia 3-0 ieri sera e conquistando una semifinale olimpica, la prima in assoluto della sua storia dopo quattro tentativi falliti nelle ultime cinque edizioni. Perché si possono vincere mondiali, europei e Nations League, ma cadere sistematicamente ai quarti di finale dei Giochi. Questo era sempre successo. Però ora il tabù è stato spezzato e ad aspettare Egonu e compagne c'è la Turchia, reduce dal successo al quinto set contro la Cina. Dunque prosegue il sogno di una medaglia olimpica mai conquistata dalla nazionale femminile e anche per questo è stato scelto come ct, Julio Velasco, demiurgo della "Generazioni dei Fenomeni" azzurri al maschile molti anni fa. Come le ragazze che guida, anche lui è caccia del metallo a cinque cerchi più prezioso che gli è sempre sfuggito (fu argento ad Atlanta '96). E la musica, rispetto a Tokyo 2020, è totalmente diversa, perché se tre anni fa le azzurre uscirono ai quarti perdendo 3-0 sempre contro la Serbia, questa volta si sono riscattate con una prestazione maiuscola, confermando il percorso netto del loro girone, dove avevano perso appena un set contro la Repubblica Domenicana. Alla South Arena di Parigi, però, l'inizo è contratto perché la partita non permette seconde chance e l'Italia fatica in tutti i fondamentali, la Serbia ne approfitta portandosi avanti di 4, ma sul 15-19 parte la rimonta azzurra grazie a tre turni di servizio (tra cui un ace) di Gaia De Giovanni, mentre il finale è punto a punto con Velasco che inserisce Antropova per Egonu (fin lì 6 punti) e l'opposto di Scandicci lo ripaga con i punti del sorpasso. Più sciolta l'Italia nel secondo set e terzo set che chiude con un doppio 25-20, rischiando praticamente nulla.La Serbia si sfalda nel binomio muro-difesa e anche al servizio cala drasticamente (un solo ace nel secondo a fronte dei quattro del primo set). Prova ad aggrappasi a Boskovic quando può, ma le ragazze di Velasco gestiscono trovando anche il giusto equilibrio nel turnover Egonu-Antropova. Alla fine è festa Italia e adesso l'appuntamento è per domani contro la Turchia, la stessa nazionale già battuta nell'ultima gara del girone per 3-0. Ma la semifinale è tutt'altra storia. Lo sa bene Velasco, un po' meno forse le azzurre, mai così entusiaste e consapevoli della loro forza.

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