Salute, nasce il “sollievo a domicilio” per i caregiver familiariNel complesso la Rai cala di 100.000 spettatori giornalieri e Mediaset di 50.000 mentre crescono Discovery e La7Enrico Mentana - Fotogramma29 luglio 2024 | 13.50Redazione AdnkronosLETTURA: 4 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;} I telegiornali italiani stanno perdendo spettatori,investimenti con un calo più marcato per la Rai rispetto a Mediaset . Il Tg1 e il Tg5 registrano diminuzioni significative, più in difficoltà il Tg2 e gli altri Tg Mediaset. Tuttavia, Enrico Mentana riesce a mantenere il suo Tg La7 con un aumento del 20% degli spettatori. I dati riportati dal sito 'professione reporter' sono dell’Osservatorio sulle Comunicazioni del primo trimestre 2024 pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Nel primo trimestre del 2024, le edizioni serali dei principali tg (fascia 18:30-20:30) mostrano una riduzione di circa 750.000 ascolti rispetto al 2023, passando da 17,30 a 16,55 milioni di spettatori. Il tg più visto rimane il Tg1 di Gian Marco Chiocci delle 20 con 4,81 milioni di ascolti medi giornalieri, seguito dal Tg5 di Clemente Mimun delle 20 con 4,02 milioni e dall'edizione del Tgr delle 19:30 su Rai 3 per le edizioni regionali con 2,46 milioni di ascolti. Il Tg1 delle 20 cala del 4,4% (da 5,03 a 4,81 milioni di spettatori), il Tg3 delle 19 del 3,8% (da 2,04 a 1,96 milioni di spettatori) e il Tg2 delle 20:30 del 15,2% (da 1,12 a 0,95 milioni di spettatori). Per Mediaset, gli ascoltatori del Tg5 delle 20 passano da 4,24 a 4,02 milioni (-5,2%), quelli di Studio Aperto delle 18:30 da 600.000 a 540.000 (-10,2%), mentre gli ascolti del Tg4 delle 19:00 passano da 660.000 a 540.000 spettatori giornalieri circa (-18,4%). Il Tg La7 delle 20 di Enrico Mentana nel 2024 ha registrato ascolti in aumento del 20% rispetto all'anno precedente, passando da 1,06 a 1,27 milioni. Nelle edizioni della fascia oraria 12:00-14:30 nel primo trimestre del 2024, i Tg Rai perdono complessivamente 470.000 spettatori (da 8,32 a 7,85 milioni, -5,7%) mentre del gruppo Mediaset mostrano una riduzione del 4,4% (da 4,39 a 4,20 milioni circa). Nei primi tre mesi del 2024, l'andamento degli spettatori medi giornalieri dei due principali telegiornali, il Tg1 delle 13:30 e il Tg5 delle 13, evidenzia per entrambi ascolti in flessione rispetto all'analogo periodo del 2023. Il TG1 delle 13:30 perde il 7% di spettatori (da 3,59 milioni a 3,33 milioni), mentre il Tg5 delle 13:00 perde il 4,5% (da 2,97 a 2,84 milioni). In controtendenza positiva anche qui gli ascolti del Tg La7 delle 13:30, che passano da 500.000 a 600.000 circa (+20,5%). Giù anche gli ascolti delle reti Nel complesso, la televisione perde audience: la Rai cala di 100.000 spettatori giornalieri e Mediaset di 50.000. In crescita sono Discovery (che supera Sky) e La7 di Urbano Cairo. In discesa anche i quotidiani cartacei che registrano un calo del 9,1% rispetto al 2023 e del 31,8% rispetto al 2020. Gli abbonamenti digitali aumentano, ma non compensano adeguatamente il calo. Diminuiscono anche gli utenti dei siti online delle testate tradizionali. Il Corriere della Sera si conferma leader sia su carta che online, con il Gruppo Cairo in testa tra gli editori. Cresce l'utilizzo dei social media, con un aumento di 644.000 utenti, che però non garantiscono informazioni verificate come quelle dei giornalisti.Tra il 2019 e il 2023, i ricavi televisivi complessivi sono aumentati di circa 200 milioni di euro, raggiungendo 8,24 miliardi di euro, grazie principalmente ai servizi a pagamento via web. Senza questi, la riduzione sarebbe stata di 1,15 miliardi di euro (-15,1%). Le risorse della radio rimangono stabili (circa 630 milioni di euro nel 2023), mentre quelle dell'editoria quotidiana e periodica sono diminuite di circa 900 milioni di euro (-25,7%).Il valore della pubblicità online è più che raddoppiato dal 2019 al 2023, passando da 3,36 miliardi di euro a 6,84 miliardi di euro, con le piattaforme digitali che rappresentano circa 5,83 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 12 ,4% rispetto all'anno precedente e del 122% rispetto al 2019.Giornali, crollano le copie vendute La crisi dell'editoria quotidiana prosegue con un calo significativo delle vendite. Nel periodo gennaio-marzo 2024, le copie giornaliere vendute sono state 1,32 milioni, segnando una diminuzione del 9,1% rispetto all'anno precedente e del 31,8% rispetto al 2020. I quotidiani locali hanno subito una riduzione maggiore rispetto a quelli nazionali (-9,7% vs -8,6%). Le copie cartacee vendute giornalmente sono scese a 1,13 milioni, con un calo del 9,3% su base annua e del 35,4% rispetto al 2020. Le copie digitali non hanno registrato variazioni significative, con una media di 190 mila copie giornaliere nel 2024 e una crescita dell'1,7%. La vendita di copie digitali è concentrata: le prime cinque testate digitali ("Corriere della Sera", "La Repubblica", "Il Sole 24 Ore", "Il Fatto Quotidiano" e "La Stampa") rappresentano il 60,2% delle vendite complessive.Nel primo trimestre 2024, il gruppo Cairo/RCS domina il mercato con una quota del 18,5%, seguito da Gedi (14,8%), Caltagirone Editore (9,3%) e Monrif Group (8,0%). Negli ultimi 12 mesi, le vendite combinate (carta e digitale) del "Corriere della Sera" (64 milioni di copie) hanno superato quelle di "La Repubblica" e "La Stampa" messe insieme (61,6 milioni di copie). Il sito del "Corriere della Sera" è il più visitato con circa 29 milioni e 305 mila utenti unici (-4,0% rispetto a marzo 2023), seguito da "La Repubblica" (28 milioni e 246 mila utenti, -6,4%) e "Fanpage" (22 milioni e 72 mila internauti, -7,6%).{ }#_intcss0{ display: none;}#U11679315818SLI { font-weight: bold;font-style: normal;}#U116793158187ZG { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11679315818gg { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11679315818geF { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11679315818EtG { font-weight: bold;font-style: normal;}#U116793158180cG { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11679315818q0D { font-weight: bold;font-style: normal;}
Ilary Blasi ha detto no alla conduzione de La Talpa: «Era poco convinta». L'indiscrezione di DagospiaAutonomia, Pd: con 51mila firme Lombardia guida battaglia del Nord Costa dei Trabocchi, la mucillagine affonda la pesca: grido d’allarme della marineria nel ChietinoSpagna, multe per chi lascia gli ombrelloni in spiaggia prima delle 9:30Modello Germania in crisi: la natalità è scesa del 15% in 2 anni. Cosa succede?