L'acqua rosicchia le costeCristina Siciliano «Per Giulia,analisi tecnica e per tutti gli altri "duecento femminicidi", perché nessuna vittima deve rimanere solo una statistica». Sono queste le parole di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, uccisa da Filippo Turetta, l'11 novembre dello scorso anno. Elena ha deciso di commentare così le parole di Nicola, il padre di Turetta dopo il primo colloquio con il figlio. «Devi farti forza. Non sei l'unico. Ci sono altri duecento femminicidi, non potevi controllarti». Queste le parole del padre di Turetta durante il primo incontro in carcere dopo il delitto. Ma ancora una volta dolore composto e l'accusa ferma di Elena Cecchettin continuano smuovere la coscienza di molti. Oggi Elena, in nome di Giulia, porta avanti una battaglia di civiltà. E si fa sentire.Filippo Turetta, il papà Nicola nel colloquio in carcere: «Non ammazzi la gente, hai avuto un momento di debolezza. Fatti forza e laureati» Le parole di Elena Cecchettin«Non credo di aver molto da aggiungere alle parole che ho detto a novembre - ha scritto Elena Cecchettin -. Di mostri non ce ne sono, c'è però una normalizzazione sistematica della violenza, e in quanto sistematica dipende dalla nostra società. Dipende da tutti. Non sono sorpresa da certe notizie, assolutamente. E quindi ribadisco il concetto. La liberazione dalla violenza patriarcale parte dal rifiutare la violenza contro le donne e contro le minoranze, rifiutare ogni giustificazione per l'oppressione. Bisogna smettere di tacere davanti alla normalizzazione del femminicidio, continuiamo a fare rumore, a rompere questo silenzio omertoso. Per Giulia, e per tutti gli altri "duecento femminicidi", perché nessuna vittima deve rimanere solo una statistica».Elena Cecchettin ha poi evidenziato sempre su Instagram, una precisazione: «Vorrei precisare una cosa fondamentale. Scandalizzarsi per quello che è stato intercettato e continuare a normalizzare la gelosia, “solo un po’ possessivo” o scherzare su st**ro e femminicidio fa parte del problema. Scandalizzarsi e basta, senza cambiare i propri comportamenti di fronte a situazioni simili non porta a nulla». Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Luglio 2024, 21:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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