Va al cimitero per trovare il nonno ma quei resti non ci sono piùNomine partecipate statali: chi sono gli Ad pronti a guidarle e graditi a MeloniNomine partecipate statali: chi sono gli Ad pronti a guidarle e graditi a MeloniGli Ad pronti a guidare le partecipate statali: fra quelli graditi a Meloni spicca Descalzi che con Eni ha un ruolo chiave nel "Piano Mattei" di Giampiero Casoni Pubblicato il 12 Aprile 2023 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataGiorgia MelonigovernoMatteo Salvini#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,VOL 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiPartecipate statali: chi sono gli AdLeonardo ad un militare? ForseDescalzi inamovibile sul “Piano Mattei”Il presupposto è che le loro nomine ai vertici delle società partecipate statali vengano ratificate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che in viaggio a Washington, ma in queste ore è già virtualmente possibile sapere con un buon margine chi siano gli Ad pronti a guidarle e quali siano quelli graditi a Giorgia Meloni. Si tratta di una partita molto delicata perché coinvolge non solo società di immenso impatto sociale ed economico, ma anche gli equilibri politici della maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Le aziende chiave sono in particolare Eni e Leonardo e la Meloni ha insistito per avere l’ultima parola nella scelta degli amministratori delegati delle partecipate pubbliche di maggior rilievo.Partecipate statali: chi sono gli AdIn ordine alle presidenze invece si potrà giocare più sul riequilibrio tra le forze della maggioranza, come? Con due caselle a Fdi, due alla Lega e una a Forza Italia, in base al peso dei partiti ma anche delle società. Forza Italia ad esempio punta a Paolo Scaroni alla presidenza dell’Enel, mentre la Lega vuole puntare sull’Eni, dove è praticamente certa la riconferma di Claudio Descalzi. Si tratta del manager apprezzato per impegno e risultati soprattutto per le sue skill sul Piano Mattei per l’Africa della premier.Leonardo ad un militare? ForsePer Leonardo lascerebbe la presidenza Luciano Carta e al suo posto sarebbe pronto il generale Giuseppe Zafarana, attuale comandante della Guardia di Finanza in scadenza a maggio. Il militare avrebbe caratterisitiche tali da valorizzare la enome mole di lavoro della nuova Italia “più atlantica che mai”. Ma in pole position ci sarebbe l’attuale comandante in seconda, il generale di corpo d’armata Andrea De Gennaro, che invece gode della stima del sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Serve poi fra le partecipate una donna ai vertici e lì si fa il nome di Giuseppina di Foggia, attuale vicepresidente di Nokia. Stefano Donnarumma, che oggi è Ad, dovrebbe traslocare all’Enel.Descalzi inamovibile sul “Piano Mattei”Il dato certo e che fa contento Matteo Salvini assieme alla Meloni e che ad Eni rimarrà Claudio Descalzi, “uno dei pochi punti fermi fin da quando è iniziato il walzer delle nomine”. Idem per l’amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante. La vera novità è Roberto Cingolani che piace a Meloni ma non piace a Crosetto: per lui aria di promozione ad amministratore delegato di Leonardo.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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