Pd, la proposta di Zingaretti per rilanciare il partitoSi chiude con un pari il ritiro inglese dei giallorossi. In gol Pellegrini,VOL mentre Svilar e Le Fée sono tra i migliori in campo. L'attaccante: "È la mia prima vera stagione dopo l'infortunio, voglio giocarmi le mie chance" Dal nostro inviato Andrea Pugliese 10 agosto 2024 (modifica alle 20:51) - LIVERPOOL (INGHILTERRA) Lorenzo Pellegrini. GETTY Finisce con un pareggio il ritiro inglese della Roma, un 1-1 in casa dell’Everton che arriva dopo il 4-0 inflitto al Barnsley. Ma se con questi ultimi la Roma era sembrata brillante, stavolta le difficoltà sono state tante, soprattutto nel secondo tempo. Da rivedere Dovbyk, che era l’uomo più atteso ma che deve ancora entrare nei meccanismi di gioco dei giallorossi e capirsi con i compagni. Bene Pellegrini e Le Fée. Adesso testa al Cagliari. Pelle-gol— De Rossi stavolta parte con il 4-3-3-, dove le due mezzali (Le Fée e Pellegrini) giocano sempre molto alte e gli esterni d’attacco (Soulé e Zalewski) giostrano un po’ sulla linea laterale e un po’ dentro il campo, per lasciare eventualmente spazio alle sovrapposizioni dei due terzini. Ne nasce una partita che ci mette un po’ a decollare, anche perché i limiti tecnici di questo Everton sono evidenti e lo si nota già dai primi disimpegni. I ritmi sono sempre lenti, non si accelera mai e la palla viaggia come se fosse un allenamento e non una partita. Tra i giallorossi fatica Dovbyk, forse l’uomo più atteso, che dopo appena 5’ di gioco ha la palla giusta per far gol (su intuizione di Cristante) ma la spreca fuori, a tu per tu con Pickford (l’ucraino più tardi avrà anche un’altra occasione, ma al volo da dentro l’area metterà fuori anche questa). Gli inglesi sono compassati e lenti, sbagliano tanto e non riescono neanche a sfruttare quei 2-3 errori in impostazione della Roma durante la costruzione dal basso. Così per sbloccare la partita serve un’altra invenzione, ma stavolta di Soulé, che manda in porta Pellegrini, bravo poi a bruciare Pickford con un diagonale sul palo opposto. Mire decisivo— La ripresa, invece, ha un sapore diverso. Nel senso che l’Everton cambia marcia, inizia a girare e la Roma invece fa fatica a risalire e prendere campo. McNeil regala a Calvert-Lewin la palla del pareggio, poi entra Ndiaye che regala fantasia e dinamismo agli inglesi. Ed allora ci deve pensare Svilar a salvare il risultato in almeno tre occasioni: prima proprio su Ndiaye, poi su Calvert-Lewin e infine su Harrison, che poi lo impegna ancora da fuori. La Roma, invece, non trova più equilibrio né distanze. Ndicka dietro fa un paio di errori gravi, Baldanzi entra e va a fare la mezzala, altro esperimento in prospettiva di De Rossi. Ma la sostanza cambia poco, anche con Dybala e Abraham, che entra al posto di un Dovbyk ancora lontano dalla forma migliore. Finisce 1-1, la speranza per i giallorossi è che per Cagliari le gambe e le idee girino meglio.Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 300.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI abraham e la roma— Dopo la gara, in zona mista Abraham ha spiegato il suo momento e chiarito la situazione di mercato: "Le voci sul Milan ci sono e fanno anche piacere, perché vuol dire che sto facendo bene le cose. Ma questa è la mia prima preparazione dopo l’infortunio, sono concentrato sulla Roma e su quello che voglio fare qui. La concorrenza con Dovbyk? Fin da bambino sono abituato alla competizione, al fatto di lottare per il posto. Lui è un grande attaccante, ma io voglio fare il mio. E magari un giorno De Rossi potrebbe anche darci la chance di giocare insieme. Se Tomori mi scrive per andare al Milan? Siamo grandi amici, ci vogliamo bene, ci sentiamo spesso. Ma ripeto, sono con la testa sulla Roma". Roma: tutte le notizie Serie A: tutte le notizie Calcio: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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