“Torno a giocare alla Play”: le parole dell’accoltellatore di Marta Novello scarceratoFioramonti: la soddisfazione per l'approvazione del decreto scuolaFioramonti: la soddisfazione per l'approvazione del decreto scuolaFioramonti ha rassegnato le dimissioni da ministro dell'Istruzione: il 18 dicembre 2019,analisi tecnica però, esultava per l'approvazione del decreto scuola. di Laura Pellegrini Pubblicato il 26 Dicembre 2019 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatascuola#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Lorenzo Fioramonti, l’ex ministro dell’Istruzione, si è dimesso dal governo il 25 dicembre 2019: poche settimane prima, però, esultava per il decreto scuola. Con un post sui social, infatti, Fioramonti accoglieva con soddisfazione l’approvazione di una legge dello Stato che fissava delle norme rigide sulla gestione del personale scolastico. Il decreto scuola, infatti, regola il concorso straordinario per i docenti, mette ordine alle graduatorie provinciali e ad esaurimento e fornisce alcune informazioni sui 24 cfu necessari per l’insegnamento.Fioramonti, soddisfazione per il decreto scuolaIl 19 dicembre 2019, l’ex ministro dell’Istruzione scriveva su Twitter: “La scuola, l’università e la ricerca devono tornare al centro della politica, anche economica, di un Paese”. Con l’approvazione del decreto scuola – proseguiva Fioramonti -, finalmente Legge, facciamo un passo in avanti per ridurre il precariato e far ripartire l’economia della conoscenza”.La scuola, l’università e la ricerca devono tornare al centro della politica, anche economica, di un Paese. Con l’approvazione del decreto scuola, finalmente Legge, facciamo un passo in avanti per ridurre il precariato e far ripartire l’economia della conoscenza. pic.twitter.com/RDhog1uUc6— Lorenzo Fioramonti (@lofioramonti) 19 dicembre 2019Un messaggio che dava speranza all’orizzonte scolastico e che il ministro dimissionario condivideva con soddisfazione. Il 25 dicembre 2019, però Fioramonti ha rassegnato le dimissioni da ministro. Il grillino, infatti, aveva posto un’unica condizione alla sua permanenza da ministro: Fioramonti chiedeva lo stanziamento di 3 miliardi di euro nella Manovra per la scuola. I suddetti fondi hanno raggiunto soltanto i 2/3 della cifra attesa dal ministro, costringendolo a lasciare il governo. Una volta lasciato l’esecutivo (nel giorno di Natale), anche la permanenza in M5s risulta traballante.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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