Stato d'emergenza, dal 9 agosto via al nuovo dpcm CoronavirusDue settimane spensierate ad Alassio per i bambini ucraini. Oggi il ritorno a casa,-investimenti senza corrente e con gli allarmi aereiGrazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’associazione Aubam, 35 bambini ucraini hanno potuto divertirsi alla colonia di Busto. Questa mattina il difficile ritorno alla quotidianità, ma con nel cuore un’esperienza indimenticabile. Antonio Tosi: «Emozioni che non si possono descrivere» Per due settimane, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’associazione Aubam, 35 bambini ucraini hanno potuto divertirsi, giocare in spiaggia, fare il bagno al mare, ospiti della colonia di Busto Arsizio ad Alassio. Hanno potuto fare i bambini, insomma, provando a dimenticare per qualche giorno quella che da due anni e mezzo è la loro quotidianità, fatta di tensione, distruzione, allarmi aerei che da un momento all’altro possono interrompere le lezioni scolastiche. Il ritorno a casa per alcuni di questi bambini è stato traumatico. Dopo due giorni di viaggio, questa mattina sono infatti rientrati nelle proprie abitazioni prive di energia elettrica. Lo racconta Antonio Tosi. Il Pedèla, il Tarlisu ma anche – e in questo caso soprattutto – il presidente di Aubam, l’associazione che per trent’anni ha permesso a tantissimi bimbi di Chernobyl di trascorrere una parte dell’estate a Busto, lontano dall’ambiente della centrale nucleare.Quest’anno, però, a causa della mancanza di disponibilità da parte delle famiglie, si è pensato alla soluzione della residenza Sorriso dei bimbi di Alassio, tanto cara ai bustocchi.Non un ripiego, ma una formula che ha funzionato pienamente: «Come Aubam, attraverso la mente abbiamo imparato. Ma attraverso il cuore abbiamo percepito e assimilato – spiega Tosi –. Non si può trasmettere a parole la gioia che abbiamo provato. Per capire bisogna stare in mezzo a questi bambini che noi non conoscevamo».E anche i 35 bambini, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, non si conoscevano. «C’è stato un bello scambio tra di loro, che sono andati via in lacrime come tutti noi, perché sono nate amicizie – racconta Tosi –. Hanno trovato un ambiente dove tutti si sono dati da fare. Un cameriere, salutandoli, li ha ringraziati perché non aveva mai incontrato un gruppo numeroso di bambini di questa età così educato. E loro si sono “gasati”».Un’ospitalità «piena di attenzioni: i piccoli sono andati a scuola di nuoto, li hanno portati al muretto di Alassio, a fare una passeggiata nei dintorni e il bagno a tarda sera. Emozioni che loro, a detta delle accompagnatrici, ricorderanno per tutta la vita». Soprattutto chi, per la prima volta nella vita, ha visto il mare. «Quando stavamo arrivando con il pullman, appena ho notato una “fetta” d’acqua ho gridato “mare”. E loro tutti insieme si sono messi a urlare “море” (more). E ovviamente mi sono unito anche io al coro». Insomma, sensazioni davvero positive: «Ringrazio tutti coloro che ci hanno permesso di viverle. Ci sono state difficoltà sotto il profilo della documentazione, ma la voglia di realizzare questa cosa di i tutti consiglieri di Aubam è stata più forte della burocrazia. Grazie anche alla grande disponibilità dell’amministrazione comunale e in particolare dell’assessore Paola Reguzzoni». Oggi, per i bambini, il ritorno alla quotidianità, subito – per alcuni di loro – con i disagi di una casa senza energia elettrica. Per tutti, con le paure e le atrocità di uno scenario di guerra. Ma con nel cuore nuovi amici e un’esperienza indimenticabile e da ripetere a cui aggrapparsi. Riccardo Canetta
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