Mediaset, un anno senza Berlusconi: storia di una “detrashizzazione” premiata dallo share (anche grazie alla Rai)piazza di siena csio di roma equitazione concorso internazionale salto ostacoli Condividi: Trionfa l'americano Farrington,èdominiostraniero–analisi tecnica terzo il binomio italianoEnrico Tonali26 maggio 2019aaaUltime gare all’asciutto ieri per Piazza di Siena alla vigilia della conclusione dell’87°Concorso Internazionale di Salto Ostacoli (CSIO) – Master Fratelli D’Inzeo. Per oggi le previsioni meteo danno pioggia, freddo e vento, quest’ultimo particolarmente antipatico ai cavalli. In un sabato “english-weather” sono andate in archivio due Premi molto attesi, una dai cavalieri il «piccolo gran premio» Loro Piana (competizione a tempo, 100 mila euro, 59 concorrenti) valida per le ultime 11 qualificazioni a partecipare all’odierno Gran Premio Roma; l’altra, il Sei Barriere sempre Loro Piana (competizione ad altezze variabili. 20 mila euro, 14 concorrenti) dal pubblico per l’adrenalina lanciata da ostacoli (le “barriere”) sempre più alti. Quest’ultimo appuntamento ha dato alla Svizzera un successo che in piccola parte stempera la delusione del ritiro della squadra rossocrociata dalla Coppa delle Nazioni dopo la prima manche di venerdì. A firmare la vittoria proprio il binomio che con la sua eliminazione ha causato quello spiacevole forfait, il giovane Martin Fuchs (suo zio Markus nel 2010 fu chiamato dall’allora presidente federale alla guida della squadra azzurra di vertice ma durò solo qualche mese) e il castrone nato in Germania nel 2008 The Sinner, il quale con una serie di impennate da Circo Medrano venerdì provocò l’eliminazione. Ieri il baio aveva cambiato atteggiamento, pronto a saltare senza esitazioni e con grande calma, fino a volare sull’ultima barriera - posta a 2 m - che ha leggermente ondeggiato ma non è caduta. Lì si sono invece infranti i sogni di vittoria dei tre binomi italiani rimasti dopo tre manche in gara, Natale Chiaudani con Belly Dancer Rs, Edoardo Tommaso Fochi a bordo di Qaro Dan e il giovane Andrea Venturini (un allievo di Marziani al Circolo Asper di Le Rughe ed anche socio del Circolo Canottieri Roma) su Deauville. Per quest’ultimo la barriera fatale è stata la terza – dopo la seconda manche da 6 erano state ridotte a 4, l’ultima la più elevata – con il castrone razza olandese che poi rifiutava la quarta. La gara era iniziata con l’ultimo ostacolo a 1,60, poi 1,75 e 1,90, per finire ai 2 m. Il Premio Loro Piana con le ultime qualificazioni per il Premio Roma era lotta serrata, sia fra gli stranieri che in Casa Italia, con oltre una ventina di azzurri al via, la metà dei quali però aveva già nel sottosella il passi per il grande clou di oggi, dove poi a conti fatti i partenti sono scesi da 50 a 44, per ritiri in cui hanno influito anche le condizioni meteo davvero non invitanti. Al termine del barrage a tre che si rendeva necessario al termine del lungo giro di concorrenti, risultava vincitore finale il binomio statunitense Ken Farrington e Gazelle che stampava un imprendibile 40”70, al quale seguiva quello elvetico di Yannick Jorand e Cipetto 2 con 44”90. Terzo una bella coppia italiana, quella di Paolo Adorno in sella a Fer Zg, un formidabile castrone olandese ancora giovane (9 anni) di proprietà di Paolo che fermava il cronometro a 45”19. Undicesimo Alberto Zorzi - con Cinsey – che così rientrava nel gruppone degli azzurri nel Roma.
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