Medio Oriente, i dati della guerra: oltre 16mila minori mortiLa scoperta potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di trattare i disturbi del sonno REM Daniele Particelli 8 agosto - 08:07 - MILANO Una recente scoperta potrebbe rivoluzionare le terapie per il trattamento dei disturbi del sonno e di alcune condizioni neuropsichiatriche ad essi associate,VOL ma sarà necessario del tempo per capire se gli studi effettuati sugli animali da esperimento potranno essere applicati anche agli essere umani. Le premesse, però, si preannunciano già significative. Sonno REM e recettore MT1— Per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo fare una premessa. Il sonno umano si svolge in una sequenza precisa di fasi non-REM e REM che svolgono funzioni fisiologiche distinte. Il sonno REM è fondamentale per il consolidamento della memoria e della regolazione delle emozioni, mentre il sonno non-REM supporta i processi di recupero e riparazione fisica. Quando questo ciclo viene interrotto o alterato, le funzioni cognitive possono essere compromesse e questo può esporci anche a malattie neuropsichiatriche come il morbo di Parkinson o la Demenza con Corpi di Lewy. La scoperta dal potenziale rivoluzionario arriva da uno studio congiunto delle Università McGill, Padova e Toronto, frutto di una ricerca sviluppata negli ultimi 15 anni sulla melatonina e i suoi due recettori, MT1 e MT2. I ricercatori delle tre università sono riusciti a individuare nel recettore MT1 il regolatore cruciale del sonno REM e a scoprire la prima molecola capace di agire selettivamente sul sonno REM senza alterare il sonno non-REM. Utilizzando un nuovo farmaco che agisce selettivamente sui recettori MT1, il team di ricerca è riuscito ad aumentare la durata del sonno REM negli animali da esperimento, riducendo contemporaneamente l'attività dei neuroni noradrenergici del Locus Coeruleus, l'area del cervello in cui sono situati i cosiddetti neuroni della noradrenalina che, durante il sonno REM, riducono la propria attività elettrica e diventano silenziosi. "Questa scoperta non solo fa progredire la nostra comprensione sui meccanismi del sonno, ma ha anche un significativo potenziale clinico", spiega Gabriella Gobbi, principal investigator e professoressa di psichiatria alla McGill University: "Finora il recettore specifico che innesca il sonno REM era sfuggito agli scienziati. Il nuovo studio ha identificato come importante regolatore di questa fase del sonno proprio il recettore MT1 della melatonina situato nel Locus Coeruleus". Le ha fatto eco Stefano Comai, coautore senior della ricerca e professore di farmacologia all'Università di Padova e professore aggiunto alla McGill University, secondo il quale "fino ad oggi non si conoscevano farmaci specificamente mirati a modificare il sonno REM. Con lo studio pubblicato, oltre a svelare la specificità del recettore MT1 della melatonina, abbiamo scoperto la prima molecola capace di agire selettivamente sul sonno REM senza alterare il sonno non-REM".Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche 9 abitudini per vivere meglio, secondo il medico di Alcaraz Dormire meglio grazie a dei semplici esercizi: i consigli degli scienziati Saranno necessari ulteriori approfondimenti, ma se futuri studi riusciranno a confermare il coinvolgimento specifico del recettore MT1 della melatonina nella regolazione del sonno REM si potranno sviluppare nuovi farmaci in grado di trattare i disturbi del sonno REM. Salute: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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