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33enne si toglie la vita in carcere: voleva stare vicino alla sua famiglia, ma lo hanno allontanato

Sassari, incendio in un appartamento di Predda Niedda: morto un imprenditore di 62 anniRoma,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock 14 mar. (askanews) – Più di 7,2 milioni di sfollati interni e oltre 5 milioni di rifugiati nei Paesi vicini: Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto. 16,7 milioni di persone all’interno del Paese necessitano di aiuti umanitari, il numero più alto dall’inizio della crisi. 12,9 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare. Sono, questi, solo alcuni dei drammatici numeri della crisi che si è abbattuta sulla Siria il 15 marzo del 2011. 13 anni dopo, la sofferenza del popolo siriano continua, sia all’interno che fuori dal Paese. Dentro la Siria la situazione economica è sempre più disastrosa, si stima che il 90% della popolazione viva al di sotto della soglia di povertà. Le conseguenze del devastante terremoto dello scorso anno hanno ulteriormente aggravato la situazione. Dei 5 milioni di rifugiati siriani nei Paesi confinanti, oltre il 47% sono bambini. Un’intera generazione è a rischio per via della mancanza o del limitato accesso ai servizi di base, come l’istruzione, la salute e il cibo. Sono bambini e adolescenti che avrebbero diritto ai loro sogni, come ogni altro coetaneo nel mondo, ma che a quei sogni devono rinunciare sin dalla nascita per calarsi in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, caratterizzata da una serie di gravi rischi, fra i quali quello di finire nella rete di sfruttatori o di subire abusi. In generale, la maggioranza dei rifugiati siriani nei Paesi confinanti vive in condizioni di povertà estrema e non riesce a far fronte ai i bisogni di base. La capacità delle autorità nazionali e locali di questi Paesi di rispondere alle esigenze è fortemente limitata, poiché devono affrontare le crescenti sfide dell’inflazione, dell’aumento dei prezzi di cibo e carburante, della svalutazione della moneta e dell’alto tasso di disoccupazione, soprattutto tra le donne e i giovani. Tutto ciò è aggravato dagli effetti a catena della guerra di Gaza e di altre crisi. Ma nonostante le evidenti enormi necessità, negli ultimi anni – si legge in una nota – i finanziamenti sono diminuiti in modo significativo, costringendo l’UNHCR e le altre agenzie umanitarie a prendere decisioni difficili sulle attività umanitarie a cui dare priorità. Raccogliere fondi per rispondere alle enormi esigenze umanitarie dei rifugiati e degli sfollati siriani è l’obiettivo della campagna di UNHCR #Siria13anni. “In questi 13 anni i bambini siriani nati in esilio sono diventati adolescenti e persino adulti. E’ un’intera generazione che ogni giorno vede i propri sogni e le speranze in un futuro migliore infrangersi contro una realtà troppo dura e crudele – ricorda Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino -. I siriani meritano la fine di questa crisi e di un’agonia che dura da troppo tempo. In attesa che vengano trovate le ormai indispensabili soluzioni politiche quello che possiamo e dobbiamo fare è stare accanto ai rifugiati e agli sfollati siriani, non dimenticarci della loro sofferenza e restituire loro la speranza”. Sul sito www.unhcr.it è possibile scoprire tutti i modi per sostenere la campagna e aiutare UNHCR a rispondere ai bisogni dei più vulnerabili, in Siria e nei paesi confinanti. La guerra a Gaza solleva preoccupazioni di una ricaduta regionale che potrebbe complicare ulteriormente una situazione già disastrosa. L’intensificarsi degli scontri transfrontalieri tra Libano e Israele ha già causato lo sfollamento di oltre 91.288 persone dal Libano meridionale, tra cui circa 7.300 rifugiati siriani. L’UNHCR e i suoi partner stanno sostenendo la risposta di emergenza del governo libanese agli sfollati. L’escalation di incidenti di sicurezza innescati dalla guerra a Gaza ha reso più complesso il panorama politico e di sicurezza in Siria. L’UNHCR deve affrontare queste sfide per raggiungere le persone in stato di bisogno e garantire la fornitura di servizi essenziali. LA CAMPAGNA #SIRIA13ANNI “Stabilità. Una scuola per i nostri figli. Elettricità, cibo e acqua. Assistenza sanitaria. Un riparo sicuro. Opportunità di lavoro. Abbiamo bisogno di sicurezza, di supporto psicologico, di un reddito. Abbiamo bisogno di calore, e di un futuro migliore per noi e per i nostri figli”, raccontano 13 rifugiati siriani protagonisti di un video. 13 volti, 13 bisogni imprescindibili raccolti per la campagna #Siria13anni che l’Agenzia ONU per i Rifugiati promuove per lanciare un appello alla solidarietà di tutti. UNHCR calcola che per garantire le operazioni umanitarie per la situazione siriana nel 2024 servono 1 miliardo e 490 milioni di dollari. Al momento è disponibile solo una piccola parte dei fondi necessari. -->

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Economista Italiano

  • Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock
  • Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock
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