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L’abuso della parola “genocidio” cancella il senso profondo della Shoah

“Regina Rossa”: la trilogia gialla di Gómez-Jurado, dai tre libri alle prime sette puntate della serie Tv - Tiscali NotizieUn bambino di 9 anni stava trascorrendo una vacanza con i genitori in Ogliastra,analisi tecnica prima di tornare a Brema, in Germania. Qualche tuffo nel mare cristallino della spiaggia della baia di Porto Frailis, a Tortolì (Nuoro). Poi il dramma: una entrata in acqua sfortunata mentre giocava, il colpo alla testa sul fondale e la corsa in ospedale a Lanusei.Qui solo la prontezza dei soccorsi e dei medici del Pronto soccorso del N.S. della Mercede ha permesso di salvare il bimbo dalla tetraplegia, una paralisi irreversibile. Ora sta meglio ed è tornato nella sua casa di Brema insieme alla famiglia: ha iniziato a camminare e non sente dolore, dovrà però continuare a portare il collare per un po' di tempo.Ma per lui e i genitori sono stati giorni di apprensione. Dopo il tuffo traditore, sono subito arrivati i soccorsi con i volontari di Bari Sardo che hanno immobilizzato il bambino con il collare e l'asse spinale e lo hanno trasportato in ospedale, dove sono state effettuate una visita neurologica e una ortopedica. Il piccolo è stato considerato «paziente a rischio».Le cure in ospedaleRadiografia e risonanza magnetica hanno poi accertato la frattura di tre vertebre cervicali all'altezza del collo. I medici hanno preso contatti con la Neurochirurgia del Brotzu di Cagliari: «Abbiamo sentito gli specialisti spiegando loro il caso. C'era infatti la possibilità che la frattura di queste vertebre dovesse essere stabilizzata con un intervento chirurgico», ha raccontato Oreste Basso, direttore del Pronto soccorso.Attraverso un sistema innovativo di visualizzazione delle immagini denominato Pacs (Picture archiving and communication system, un'applicazione che consente di inviare una mail con un link protetto) è stato possibile mostrare l'esito degli esami agli specialisti del Brotzu per una consulenza in tempo reale a distanza.Il ritorno a casaI sanitari hanno deciso di tenere il piccolo paziente a Lanusei, monitorato da un'equipe dedicata, in attesa che dalla Germania arrivasse il medico della compagnia di assicurazione della famiglia che aveva organizzato il trasporto del bambino allettato, prima in ambulanza verso l'aeroporto di Olbia e da qui il volo per Francoforte.All'arrivo a Brema è stata confermata la diagnosi fatta in Sardegna e al bimbo è stato adattato un altro collare. «Vi siamo immensamente grati, siete stati degli angeli», così i genitori ai medici di Lanusei che hanno agito in modo puntuale ed efficace, scongiurando la paralisi. Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Agosto 2024, 19:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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