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La Chiesa si attrezza sul caro bollette: vestiti pesanti e messe accorpate

Webperformance lancia la sua prima Academy online sul Digital MarketingRoma,trading a breve termine 13 lug. (askanews) – Conclusa la prima giornata a Bari de “La Ripartenza, liberi di pensare” di Nicola Porro sul Made in Italy. Presenti esponenti nazionali per parlare di economia, cultura e politica del Paese. La centralità del Made in Italy alla luce delle numerose e profonde transizioni in atto, questo il focus principale della settima edizione de “La Ripartenza, liberi di pensare”, la cui prima giornata si è conclusa al Teatro Petruzzelli di Bari. Tra i temi la tavola rotonda ‘Trasporti e multinazionali’ con la partecipazione di esponenti del settore. Per Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane: il gruppo investe “continuamente sulla presenza capillare sul territorio e, in particolare, il Pnrr ci vede presenti con un progetto che si chiama Polis che su 7mila uffici postali in Comuni che hanno meno di 15mila abitanti, porterà i servizi della Pubblica Amministrazione, aiutando i cittadini che vivono nei centri minori ad avere il passaporto, patente, carta d’identità e certificati di ogni tipo, nel proprio ufficio postale con un unico passaggio. Crediamo che questo sia di grande aiuto a quei territori e un contributo alla ripartenza”. Tra i partecipanti anche Emiliana Limosani, Chief commercial Officer Ita Airways che ha sottolineato come “l’accordo con Lufhtansa di poche settimane fa è appena stato siglato, abbiamo ricevuto il primo ok da parte della Commissione Europea, ora ci saranno 3 o 4 mesi in cui dovremo lavorare per i cosiddetti ‘remedies’ che ci sono stati richiesti. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto, cioè rendere questa compagnia aerea il più possibile efficiente. Vediamo sicuramente delle grandi opportunità sia per l’azienda che per i nostri clienti nell’entrare in un Gruppo così grande”. In conclusione, Luigi Cantamessa, amministratore delegato di Fs Treni turistici italiani e direttore generale della Fondazione Fs, ha spiegato che: “Il nuovo e crescente fenomeno del turismo ferroviario non è altro che la ricaduta di quel fenomeno enorme che l’Italia deve governare: il turismo. Di turismo si vive ma ci si può anche fare male. È necessario riconnettere tutto il Paese, soprattutto le aree interne, con quella rete ferroviaria tradizionale che arriva in ogni valle e che deve essere connessa con i grandi centri. Partiamo il 18 luglio con il nuovo Espresso Salento e con questo torniamo al bel viaggiare, sui treni turistici si sta un’ora in più, ma è compensata dall’atmosfera”. -->

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