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Piccolo Tommy, parla la madre: "Permessi premio agli assassini? Fa male"

Semafori, come cambiano con il nuovo decreto: via libera ai dispositivi countdownMendrisioPer il quartiere fantasma molti ostacoli e una promessaCosa ne sarà dei palazzi incompiuti in via Turconi?Professore Campanella Abbiamo cercato di scoprirlo andando alla ricerca dei proprietari, che però sono tantissimi – C’è chi non può che sperare nella ripresa del cantiere, ma anche chi si prende un impegno: «Finiremo»©CdT/Gabriele Putzu Lidia Travaini30.07.2024 06:00È un cantiere fermo da tempo, tanto che a guardare le palazzine in costruzione non sembrano nemmeno nuove. Ma in questo caso il termine "abbandonato" non è sinonimo di privo di interesse. Molta è infatti la curiosità suscitata dall’articolo scritto qualche giorno fa in merito al «quartiere fantasma» di via Turconi a Mendrisio. Un quartiere dal costo preventivato di 16 milioni di franchi e che sarebbe dovuto essere composto da 6 palazzi e un totale di 58 appartamenti (la domanda di costruzione risale al 2009). Uno solo, tuttavia, è stato terminato, gli altri tre sono avvolti da ponteggi e plastiche. E qui spunta la prima novità: da quanto abbiamo potuto appurare anche se l’edificio 4 è stato finito, al suo interno solo 5 appartamenti sono abitati, gli altri (una decina) sono vuoti, non solo perché privi di inquilini, ma anche perché mai rifiniti. Se oggi vi parliamo ancora di questo progetto è perché abbiamo cercato di capire meglio i motivi della sua natura, tuttora incompiuta. Ricostruire la vicenda è però stato particolarmente complicato. Partiamo dalla società che nel 2009 ha firmato la domanda di costruzione per la realizzazione del disegno edilizio. Società che – lo ha spiegato anche il Municipio rispondendo a un’interpellanza – ha incontrato gravi difficoltà. Delle difficoltà che si sono rivelate «fatali»: la società è infatti stata cancellata nei giorni scorsi, la pubblicazione della notifica sul Foglio Ufficiale è del 26 luglio. La cancellazione segue una liquidazione concordataria che è sfociata anche in un’asta pubblica (ci torneremo in seguito).Una proprietà per 155Sparita la società promotrice del disegno immobiliare, per risalire ai responsabili attuali del progetto siamo andati alla ricerca dei proprietari del terreno sui cui sorgono i palazzi. E qui abbiamo incontrato un altro ostacolo, il proprietario non è infatti uno (e nemmeno due), bensì 155. O meglio, la particella è composta da 155 proprietà per piani (PPP, una forma particolare di comproprietà che conferisce al comproprietario il diritto esclusivo su una determinata parte di edificio, ma non delle aree comuni che sono condivise, ndr). Nell’evidente impossibilità di interpellare tutti, abbiamo contattato chi detiene una «fetta» maggiore della proprietà. Ottenendo spiegazioni e risposte tanto diverse quanto la disponibilità a collaborare manifestata. Tra i maggiori proprietari del «quartiere fantasma» c’è ad esempio una banca: «Nel corso del 2023 la nostra banca è divenuta proprietaria di 10 appartamenti con i relativi accessori nell’ambito di una procedura fallimentare promossa contro un artigiano attivo sul cantiere del progetto edilizio in questione – spiegano dall’istituto bancario -. Le unità di PPP acquisite dalla Banca costituiscono una quota marginale rispetto al progetto integrale, ciò che limita sensibilmente le possibilità di intervenire per consentire una pronta ripresa del cantiere per il quale la Banca non risulta peraltro fra i promotori». La procedura fallimentare a cui si fa riferimento è legata all’incanto pubblico citato in precedenza che si è tenuto a inizio 2023 a Mendrisio in seguito alla liquidazione della società istante in licenza (occasione in cui sono stati battuti all’asta 10 appartamenti, 18 posti auto, 5 posti auto con ripostiglio, 12 ripostigli e 2 box).«Fermi per motivi tecnici»Tra i titolari delle proprietà per piani tornano anche più volte i nomi di un paio di società e un privato (privato che risulta anche tra i membri di una di queste società). Non tutti hanno voluto rispondere alle nostre domande (c’è chi ci ha coloritamente invitato a farci gli affari nostri), tra coloro che hanno risposto c’è chi non ha nascosto che «sentire chiedere informazioni su questo progetto mi ha fatto sperare che si stesse muovendo qualcosa». Prima di spiegare: «Siamo proprietari di due appartamenti nella palazzina finita, siamo stati gli ultimi a comprare con la speranza che il progetto si sbloccasse e il nuovo quartiere nascesse davvero». Ma qualcosa potrebbe sbloccarsi davvero perché, proprio quando ormai avevamo perso le speranze di sentire una presa di responsabilità, tra chi ha risposto c’è anche chi ha assicurato che «l’intenzione è certamente di concludere i lavori. Il cantiere è fermo per questioni tecniche, riguardanti ad esempio le installazioni e gli impianti – ci spiega la rappresentante di una di queste società, delineandosi come promotrice attuale del progetto -, dopo le vacanze edilizia confidiamo di poter organizzare la ripresa delle opere». Una promessa che ci auguriamo possa aiutare ad appianare i numerosi ostacoli incontrati dal progetto e dare a una delle porte d’entrata di Mendrisio un volto di cui andare fieri.

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