Giorgia Meloni sull'emergenza migranti: "La priorità è non farli arrivare"Renzi chiama Conte e annuncia: "Addio Pd"Renzi chiama Conte e annuncia: "Addio Pd"Matteo Renzi ha comunicato al premier Giuseppe Conte la sua decisione di lasciare il Pd. di Francesca Sofia Cocco Pubblicato il 16 Settembre 2019 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatamatteo renzipd#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,Economista Italiano 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Matteo Renzi ha chiamato il premier Giuseppe Conte e gli ha comunicato l’intenzione di mettere la parola fine alla sua esperienza con il Pd. L’ex primo ministro ha scelto di lasciare il Partito Democratico e a istituire dei gruppi autonomi.Ha telefonato anche ai presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati ai quali ha riferito la sua intenzione. Ha confermato ancora una volta di sostenere il governo attuale.Renzi abbandona il PdMatteo Renzi ha deciso di lasciare il Partito Democratico e dare vita a gruppi autonomi. Lo ha annunciato in una telefonata al capo del governo Giuseppe Conte e in seguito ai presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Insieme a lui è prevista l’uscita dal partito di una trentina di parlamentari, circa venti deputati e una decina di senatori. Anche se come membri di gruppi autonomi, continueranno a far parte della maggioranza e a dare il loro sostegno in Parlamento al governo giallo-rosso. Nel partito però restano molti degli uomini e delle donne dell’ala renziana, a partire dalla corrente guidata dall’attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dall’ex ministro dello Sport Luca Lotti.La scissione nel partitoLa scelta di Renzi di dire addio al Pd non può inasprire una discussione. Il ministro della Cultura Dario Franceschini avrebbe parlato così a proposito della scissione: “Nel 1921-22 il fascismo cresceva sempre più, utilizzando rabbia e paure. Popolari, socialisti, liberali avevano la maggioranza in Parlamento e fecero nascere i governi Bonomi, poi Facta 1 poi Facta 2. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini nell’ottobre 1922. La Storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori”.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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