Incendio a Portici: 26 intossicati per una fuga di gasI numeri di una città quotidianamente bersagliata da incendio sono difficili da contare. Che si tratti di sterpaglie,VOL cumuli di rifiuti o intere aree boscate, sono sempre i vigili del fuoco a dover intervenire, per primi, nel tentativo di sedare le fiamme. Spesso, come i loro sindacati continuano a ripetere, senza avere risorse sufficienti.Più di duemila interventi in un meseL’ultimo campanello d’allarme è stato suonato da Riccardo Ciofi, segretario generale FNS Cisl di Roma e Rieti. “Abbiamo superato i duemila interventi relativi a incendi di vegetazione e sterpaglie soltanto nel mese di luglio a Roma e provincia e il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco della capitale è in forte affanno” ha spiegato il sindacalista. Ed il dato non sembra in miglioramento visto che, solo nella giornata dell'8 agosto, infatti, sono stati più di 50 i roghi che si sono accesi nella Capitale.Gli effetti degli incendiSono numeri che, inevitabilmente, mettono a dura prova i soccorritori che devono fare i conti con la penuria di mezzi, con la loro usura ma anche con le carenze di personale in grado di mettersi alla guida delle autobotti. Si tratta di una situazione più volte segnalata, nel corso delle ultime roventi settimane, dagli stessi sindacati dei vigili del fuoco che continuano ad operare per domare incendi che lambiscono le case, obbligano la chiusura di uffici, e provocano devastanti effetti sull'ambiente.La diossina respirataQuesti roghi, oltre a distruggere la vegetazione in maniera drammatica, com'è avvenuto nella riserva di Monte Mario, sprigionano quantità di diossina che rendono per giorni l’aria irrespirabile, com’è accaduto ad esempio per l'incendio di Ponte Mammolo, costringendo l’amministrazione ad emettere ordinanze restrittive nei confronti della popolazione. Diossina che, per primi, respirano gli operatori che intervengono per domare le fiamme: sole duecento persone, per turno, a disposizione della Capitale.La richiesta dei vigili del fuocoCosa fare? La richiesta che arriva dalla federazione nazionale della sicurezza della Cisl è chiara. “Servono uomini, mezzi e risorse finanziarie adeguate e specifiche per Roma per assicurare un servizio di soccorso e di prevenzione” ha ribadito Ciofi. È una richiesta che matura in base alle attuali esigenze ma “anche in considerazione dell’evento giubilare di grandissime dimensioni che -ha ricordato il sindacalista - porterà a Roma un numero eccezionali di pellegrini”. Un motivo in più per ascoltare i campanelli d’allarme che, insieme alle sirene delle autobotti, continuano a suonare i vigili del fuoco impegnati nella città.
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