Bolletta da 3 euro grazie a solare termico e pannelli fotovoltaici, Bruno Simili: "Così si risparmiaLe forze armate russe starebbero utilizzando il segnale della costellazione di satelliti Starlink di Elon Musk nei territori occupati dell’Ucraina per assicurarsi la connessione a internet. Lo hanno riferito due fonti ucraine a Defense One. Kiev sospettava l’utilizzo russo di Starlink già da diversi mesi ma non aveva nessuna prova a supporto di questa teoria. Alcune intercettazioni degli ultimi giorni invece sarebbero rivelatorie. Il Cremlino l’ha negato.I temi trattati all’interno dell’articoloMusk per l’UcrainaUn mistero militareTriangolo Kiev,ETF Mosca e DubaiMusk per l’UcrainaLa presenza di Elon Musk è entrata a giocare un ruolo nella guerra Russo Ucraina fin dall’inizio del conflitto. Durante le prime fasi della guerra Musk inviò un carico di antenne terminali verso l’Ucraina allo scopo di poter permettere l’utilizzo della rete Starlink di SpaceX per la connessione internet e le telecomunicazioni. In seguito i rapporti tra Musk e Zelensky si sarebbero intesiti sia per gli alti costi del satellite che per alcune dichiarazioni dell’imprenditore sul conflitto, ma il supporto della tecnologia non è mai venuto meno. E oggi, secondo le ultime notizie, anche l’esercito russo starebbe usufruendo in segreto dei satelliti, attraverso centinaia di terminali senza permesso.I robot controllati con la mente: applicazioni sanitarie e militari Un mistero militareIl vero mistero è legato alle modalità: Starlink non è attivo in territorio Russo e il suo utilizzo dipende esclusivamente dal possesso dei terminali autorizzati, che solo la stessa SpaceX stessa avrebbe potuto vendere ai russi. Musk ha negato ogni accusa di affari con il governo di Putin. D’altronde la Russia nega l’utilizzo dei satelliti, ma dall’Ucraina non hanno dubbi. Dal suo canale X, Starlink ha precisato che l’azienda “non fa affari di alcun tipo con il governo russo o con i suoi militari“. Ha ribadito inoltre che Starlink non è attivo in Russia, “Il che significa che il servizio non funzionerà in quel paese. SpaceX non ha mai venduto o commercializzato Starlink in Russia, né ha spedito apparecchiature in località russe. Se i negozi russi affermano di vendere Starlink per il servizio in quel paese, stanno truffando i loro clienti“. L’azienda di Musk indagherà e prenderà i necessari provvedimenti: “Se SpaceX viene a conoscenza del fatto che un terminale Starlink viene utilizzato da una parte sanzionata o non autorizzata – ha dichiarato – indaghiamo sulla richiesta e, se confermata, intraprendiamo azioni per disattivare il terminale“.A number of false news reports claim that SpaceX is selling Starlink terminals to Russia. This is categorically false. To the best of our knowledge, no Starlinks have been sold directly or indirectly to Russia.— Elon Musk (@elonmusk) February 11, 2024Triangolo Kiev, Mosca e DubaiSecondo alcuni analisti, per i russi esiste un modo per “ingannare” i terminali usandoli anche senza autorizzazione, attraverso falsi segnali GPS per nascondere la propria posizione. O semplicemente il Cremlino potrebbe aver comprato le antenne e il servizio da altri paesi. I media ucraini hanno riportato in effetti la notizia che i russi avrebbero acquistato i terminali a Dubai. L’azienda di Musk però smentisce questa seconda ipotesi.“Starlink non opera a Dubai, non può essere acquistato a Dubai né SpaceX spedisce lì. Inoltre, Starlink non ha autorizzato intermediari, rivenditori o distributori di terze parti di alcun tipo a vendere servizi a Dubai”. Quel che è certo è che secondo diverse fonti il servizio di Starlink appare indebolito per le truppe ucraine, forse perché “rubato” da quelle russe. Qualcuno dei protagonisti di questo scenario belilco tech sta mentendo, ma non è facile determinare chi.
Bonus 200 euro è "responsabilità del dipendente": cosa significaIl “tetto” al petrolio non salva l’Ucraina Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 60Rincari Natale 2022: dall'albero ai panettoni, quanto sono aumentati i prezzi?Superbonus 110, Poste sospende la cessione del credito: cosa succede adesso?