Afghanistan, colloquio Draghi-Guterres: ruolo dell’Onu e assistenza umanitariaViolenza sessuale di gruppo,VOL arriva la sentenza della Cassazione: "Chi incita...Violenza sessuale di gruppo, arriva la sentenza della Cassazione: "Chi incita è partecipe"La Cassazione si esprime sul ruolo di chi incita e inneggia alla diffusione dei video di abusi sessuali. di Alessia Lio Pubblicato il 6 Settembre 2022 alle 11:41 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCalabria#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}La sentenza della Cassazione, in occasione della violenza sessuale di gruppo subita da un ragazzo disabile, coinvolge anche una ragazza che – seppur non partecipe diretta dell’abuso – ha inneggiato al crimine che si è svolto. Nel video diffuso in rete, la sua voce direbbe chiaramente: “Troppo forte raga, quell’altro gli sta facendo pure il video”. Violenza sessuale di gruppo, arriva la sentenza della Cassazione: il caso in CalabriaLa storia del ragazzo disabile, costretto a subire abusi in Calabria da un gruppo di dieci ragazzi tra cui due minorenni e una ragazza, ha fatto parlare molto. Il branco incriminato includeva alcuni giovani, come la ragazza 23enne accusata, che non si è nè dissociata dalla condotta, nè ha provato a fermare la violenza. Anzi, secondo la sentenza “ha rafforzato nei confronti della vittima l’intento di usare violenza alla persona offesa, peraltro portatore di deficit cognitivo”. Il legale difensore della ragazza, l’avvocato Antonio Larussa, ha fatto ricorso alla Suprema Corte sostenendo che il comportamento della 23enne, la cui presenza non è neanche certa secondo la sua posizione, non può essere definito come “di istigazione”. Al massimo, può trattarsi di “una mera adesione morale ad un crimine altrui, in quanto tale è penalmente irrilevante”. LEGGI ANCHE: Muore l’operaio 21enne caduto in un silos mentre lavoravaLa posizione della Suprema CorteLa Suprema Corte ha invece confermato l’obbligo di firma, a carico della 23enne, deciso dal Tribunale di Catanzaro del 29 marzo, in attesa del corso di giustizia. La giovane, in quella circostanza, avrebbe pronunciato una frase che avrebbe tradito una condotta consona a chi stava perpetrando l’abuso in quel momento. La famiglia della vittima si è poi accorta del video che gravitava in rete e si è rivolta ai carabinieri. Sono state emesse complessivamente una decina di misure cautelari. LEGGI ANCHE: Firenze, volontario picchiato sull’ambulanza: aggredito dalla compagna dell’uomo che stava soccorrendoArticoli correlatiinCronacaIncidente sull'autostrada A2, un ferito: traffico rallentato tra Petina e PollainCronacaFiglio salva la madre dal suicidio: la donna gli aveva annunciato il suo proposito con un messaggioinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro persone
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