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La Moldavia teme un golpe: il motivo e le possibili conseguenze

Guerra in Ucraina, sposa un commilitone dell'acciaieria Azovstal e resta vedova dopo tre giorniCampioni a Tokyo 2020 e ora a Parigi 2024,criptovalute sono i primi velisti azzurri ad aggiudicarsi due ori olimpiciRuggero Tita e Caterina Marianna Banti (Afp)08 agosto 2024 | 13.17Redazione AdnkronosLETTURA: 2 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;} Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti bis d'oro: campioni olimpici a Tokyo 2020 e ora alle Olimpiadi di Parigi 2024 dopo la cavalcata vincente nelle acque scarse di vento di Marsiglia. La coppia - Tita al timone e Banti a prua - domina da anni la classe Nacra 17 foil, il catamarano volante pensato per l'equipaggio misto. Scrivendo un altro record nel libro mastro della vela italiana: sono i primi velisti azzurri ad aggiudicarsi due ori olimpici. Oltre alle due Olimpiadi consecutive si sono aggiudicati ben quattro mondiali, gli ultimi tre uno dietro l'altro (2022, 2023, 2024: il primo fu nel 2018), il titolo europeo nel 2022 e il secondo posto europeo nel 2023. Gareggiano rispettivamente per la Guardia di Finanza e per il Circolo Canottieri Aniene, lui trentino di Civezzano e lei romana. Tita, classe 1992, e ai suoi primi successi velici dall'età di 13 anni, entra a far parte della squadra olimpica nel 2009; Banti, classe 1987, inizia sulle derive, soprattutto il Laser, per poi scoprire il magico mondo dei multiscafi sull'Hobie Cat come prodiere, per poi fare coppia stabile sul Nacra foil con il finanziere trentino. Il Coni li ha insigniti del Collare d'oro per meriti sportivi nel 2018, nel 2021, nel 2022 e nel 2023: manca solo quello di quest'anno, da oggi prenotato. Insieme a Vittorio Bissaro e Maelle Frascari, campioni del mondo 2019, sono gli specialisti italiani del Nacra 17, barca pensata per far gareggiare un equipaggio misto: progettato nel 2011 da Gino Morrelli e Pete Melvin, progettisti specializzati nell'ideazione di barche altamente performanti, fa il suo debutto con le derive curve a Rio 2016, per poi diventare foil in occasione di Tokyo 2020. Lungo 5,25 metri, largo 2,59, ha un albero rotante in carbonio, randa ovviamente steccata e fiocco autovirante. La superficie velica totale insieme al gennaker e senza contare l'albero è di 39,10 mq che forniscono una potenza notevole a una barca di appena 141 kg di peso. { }#_intcss0{ display: none;}#U11712524264wKD { font-weight: bold;font-style: normal;}

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