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"Ho rischiato la vita": il drammatico racconto di Lory

Beniamino Zuncheddu assolto, ha passato 33 anni in carcere da innocenteL'intercettazione del figlio del boss di ndrangheta: "Ti mangio il fegato"L'intercettazione del figlio del boss di ndrangheta: "Ti mangio il fegato"L'intercettazione del figlio del boss di ndrangheta contro il nipote reo di non aver effettuato un recupero crediti: "Ti mangio il fegato"di Giampiero Casoni Pubblicato il 24 Novembre 2022 alle 09:34 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCalabriamafiaPolizia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Viene pubblicata l’intercettazione del figlio del boss di ndrangheta che dà la cifra delle violenza della mafia in Calabria: “Ti mangio il fegato”. Secondo quanto riferito dai media il  giovane Cristian Bandiera aveva pronunciato quelle parole all’indirizzo di un “traditore”. Ecco il testo originale: “Ti mangio il fegato a te e a questi due infami di m… mi devi dare l’indirizzo di dove abitano oggi … mi hai capito?”. Il figlio del boss: “Ti mangio il fegato”E ancora, secondo le registrazioni di polizia: “Sei un pezzo di m… oggi vengo a casa tua ti ammazzo di botte… capito o no?”. Ecco, con queste parole agghiaccianti indirizzate verso suo nipote Cristian Bandiera, 46 anni figlio del boss Gaetano a capo della locale di ‘Ndrangheta di Rho, aveva messo suggello alla sua futura condanna. L’intercettazione infatti è parte di una voluminosa ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Stefania Donadeo. Un “recupero crediti” con violenza annessaQuell’atto giudiziario riguarda il presunto tentativo di estorsione del luglio 2020 che Cristian Bandiera e Antonio Procopio avrebbero messo in atto nei confronti di un collega di lavoro del nipote quarantaseienne. Ma cosa era successo? Che i due affiliati alla locale rhodense pretendevano dalla vittima la consegna di 250 euro quale “asserito corrispettivo per un’attività di recupero crediti”.Articoli correlatiinCronacaFiglio salva la madre dal suicidio: la donna gli aveva annunciato il suo proposito con un messaggioinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro personeinCronacaEstate 2024: 5 festival da non perdere in Francia

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Capo Analista di BlackRock

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  • Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock