Scontro Tria-Di Maio sul decreto famigliaChiassoMigranti,Campanella incertezze e auspici: «Urge un dialogo costruttivo»Non si arrestano le reazioni e le riflessioni in merito alla possibilità di alloggiare ulteriori 150 richiedenti l’asilo nel Distretto – L’Associazione Mendrisiotto Regione Aperta scrive ai Municipi e al Consiglio di Stato: «L’inserimento nel quartiere Soldini non è una buona idea»©Chiara Zocchetti Stefano Lippmann07.08.2024 06:00«Come cittadini del Basso Mendrisiotto desideriamo esprimere la nostra preoccupazione dopo aver appreso che il Cantone ha intenzione di alloggiare 150 migranti in almeno 50 appartamenti nel quartiere di via Soldini a Chiasso». È questo l’incipit della lettera inviata ieri al Consiglio di Stato e ai Municipi di Balerna, Chiasso e Novazzano. A firmarla è Willy Lubrini, co-coordinatore dell’Associazione Mendrisiotto Regione Aperta.Una lettera aperta che segue le prese di posizione e gli atti parlamentari inoltrati negli ultimi giorni dopo l’indiscrezione pubblicata dal CdT in merito a una trattativa tra il Cantone e un privato per, appunto, alloggiare ulteriori migranti a sud del Distretto. L’Associazione – oltre a radiografare l’attuale contesto sociale della cittadina – nella missiva avvia diverse riflessioni. «Con l’inserimento abitativo di 150 richiedenti l’asilo nel quartiere di via Soldini – si legge – la concentrazione di migranti diventerà troppo elevata in un contesto sociale già fragile». Un’ulteriore contraddizione, a mente di chi ha scritto la lettera – sta nel «voler alloggiare queste persone in circa 50 appartamenti ubicati nello stesso complesso immobiliare dove, a pianterreno, ha sede il Centro di socializzazione Calicantus», ovvero un servizio sociale impegnato «a garantire il contatto tra popolazione e istituzioni in un contesto informale dal quale possono emergere i bisogni concreti dei cittadini». Per Lubrini e l’Associazione non è una buona idea: «L’afflusso di 50 famiglie con bisogni d’integrazione e socializzazione rischia di creare un sovraccarico di lavoro difficilmente gestibile». Per Mendrisiotto Regione Aperta, inoltre, «l’impressione è che la decisione sia stata determinata unicamente dall’offerta d’immobili a buon mercato nel territorio di Chiasso. Dunque, scrive, «un metodo di analisi riduttivo che non tiene in considerazione altri importanti fattori».V’è poi un altro tema assai sensibile: la scuola. «Il progetto di via Soldini, se attuato, potrebbe comportare un aumento del carico di lavoro e la necessità di un probabile adeguamento del personale specializzato» anche perché, si sottolinea, «il percorso d’inserimento degli allievi con trascorso migratorio è complesso e delicato».Gli interrogativiNella missiva indirizzata al Consiglio di Stato e ai tre Municipi maggiormente coinvolti sono inoltre presenti alcuni interrogativi. Tra questi si domanda per quali motivi il Cantone intenda concentrare a Chiasso un gran numero di richiedenti l’asilo che hanno ottenuto l’ammissione, dunque nello stesso territorio dove ha sede il Centro federale d’asilo (Pasture). Inoltre: «Perché non procedere a una più equa distribuzione dei migranti richiedenti l’asilo che hanno ottenuto l’ammissione, che tenga in considerazione l’intero territorio della Città-Ticino?». E poi ancora: «Per quali motivi, a più di un anno e mezzo dalla preannunciata chiusura dei locali d’emergenza ubicati nella stazione FFS di Chiasso, il Consiglio di Stato non ha ancora trovato un’alternativa logistica?».Per Mendrisiotto Regione Aperta, in chiusura, è auspicabile «la ripresa di un dialogo costruttivo fra tutte le istituzioni interessate, al fine di condividere un progetto d’inserimento sociale e abitativo attento alla complessità del territorio, dei suoi fragili equilibri, nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone coinvolte ed esteso alla Città-Ticino».In questo articolo: MigrantiMendrisiotto
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