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Sony acquisisce il catalogo dei Queen per una cifra record. Ma, nella guerra dei diritti, agli artisti emergenti restano le briciole

Un anno di governo Meloni, il sondaggio: ecco l'opinione degli italianiLockdown a Shanghai,Campanella la storia dell'italiano "deportato" negli hangar perché...Lockdown a Shanghai, la storia dell'italiano "deportato" negli hangar perché positivo al CovidClaudio Prataviera è un italiano che vive a Shanghai, e ha fatto testimonianza dei lockdown in Cina e di come vengono trattati i positivi al Covid.di Riccardo Amato Pubblicato il 12 Aprile 2022 alle 17:42 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCinacovid 19#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Claudio Prataviera è un italiano che vive a Shanghai e a Open ha rilasciato una testimonianza dei lockdown in Cina e di come vengono trattati i positivi al Covid.Il lockdown Covid a ShanghaiShangahi è in lockdown ufficialmente dal 28 marzo scorso, a fronte dello screening di massa che ha rilevato oltre 25mila positivi in una sola giornata su 25 milioni di abitanti complessivi della città. Tra gli abitanti c’è anche Claudio Prataviera, 38 anni, che vive in Cina ormai da anni e che ha portato la sua testimonianza di come vengono gestiti i lockdown:«Mi hanno portato in un posto senza docce, con le luci accese pure la notte, un letto durissimo, cibo in scatolette di plastica, senza medicinali e ammassato in una stanza con tante altre persone. Ora, dopo 14 giorni, sono a casa, con la porta sigillata, e con una città vuota. Mi sono sentito quasi un “deportato”, nel senso di prelevato all’improvviso da casa e portato via».La storia di Claudio PratavieraClaudio è risultato positivo il 27 marzo. Dopo aver scoperto di aver contratto il virus, si è isolato in casa, ma due giorni dopo è stato chiamato dalle autorità locali: «passiamo a prenderti, fatti una valigia in 20 minuti e ti portiamo in ospedale».Prima è stato portato in una sorta di hangar che sembrava essere «una fiera con 300 posti letto per struttura». Il trasferimento in ospedale è arrivato tre giorni dopo, ma ci è restato appena tre ore. Subito dopo, infatti, è stato trasferito ancora una volta in un’altra struttura.Dopo due giorni un nuovo trasferimento in ospedale, dove è rimasto fino alle dimissioni. Dopo 5 giorni l’esito negativo e le dimissioni 72 ore dopo. Una a casa, nel suo condominio, dove si trova attualmente, deve restare in isolamento per un’altra settimana: «Ho i sigilli dietro la porta, non posso aprire né le porte né le finestre».Articoli correlatiinEsteriUsa, la tempesta Debby causa danni e inondazioni: cittadini camminano nell'acqua altainEsteriIn Spagna oltre 150 persone impegnate nella lotta contro un vasto incendioinEsteriScossa di terremoto di magnitudo 5.2 avvertita nel sud della CaliforniainEsteriCrolla hotel in Germania: un morto e otto dispersi tra le macerieinEsteriGuerra in Medio Oriente, Sinwar nuovo capo di Hamas: "Sta a lui decidere sulla tregua a Gaza"inEsteriGuerra Russia-Ucraina, i militari di Kiev colpiscono Kurtz: 5 civili morti

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Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock