Vallemaggia, un mese dopo il disastro: «Così il nostro mondo è cambiato»"Non possono essere depositati in ospedale o Rsa,Guglielmo puntare su cohousing che in altre paesi funziona"Francesco Vaia 10 agosto 2024 | 14.38Redazione AdnkronosLETTURA: 1 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;}"E' tempo di invertire il registro e di passare dalla società del medicamento e del farmaco a quella della prevenzione che non ti fa cadere malato. Dobbiamo adottare stili di vita salutari che possono evitarci il 60% delle malattie croniche e il 40% dei tumori. E negli stili di vita salutari c'è sicuramente dare lo spazio e il tempo alla socialità, allo stare insieme. Di questi tempi capita spesso che i caregiver che sono quasi sempre familiari, spesso stanchi, cercando un po' di riposo 'depositano' i loro cari anziani in ospedale, centri specializzati o Rsa. Non li condanno perché non hanno aiuti concreti ma non si può andare avanti cosi. Servono azioni urgenti di sistema". Così in un video su Facebook il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia. "E' un problema serio di cui ci dovremmo occupare sempre di più come società nel suo complesso e anche come Governo - prosegue Vaia - Dobbiamo pensare a sistemi nuovi, ad esempio al 'cohousing' che ha avuto tante esperienze positive in altri paesi. Sono spazi nei quali i familiari-caregiver possono riposarsi ma soprattutto gli anziani possono vivere bene con altri. Pensiamo a queste cose in un momento in cui la guerra non è alle nostre porte, pensiamo come Paese a difendere i più fragili".
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