"Valuteremo lettera di Meloni", la conferma della Commissione Europea - Tiscali NotizieOggi c’è il primo sciopero nella storia della Borsa italiana Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostIl palazzo della Borsa in piazza Affari a Milano (ANSA/Mourad Balti Touati)Giovedì 27 giugno dalle 15:30 alle 17:30 c’è stato uno sciopero dei lavoratori di Borsa Italiana,VOL la società che gestisce i mercati finanziari italiani e che è conosciuta anche come Piazza Affari, dal luogo in cui ha la sua sede a Milano. Lo sciopero era stato annunciato dai principali sindacati del settore bancario e finanziario – FABI, First CISL e Fisac CGIL – e dovrebbe poi continuare fino al 14 luglio con azioni più piccole.È il primo sciopero nella storia dell’azienda ed è stato indetto per protestare contro il lavoro in straordinario dei dipendenti, ritenuto eccessivo. Fino al 14 luglio ci saranno dei giorni in cui i lavoratori dovrebbero non garantire la reperibilità e rifiutarsi di fare straordinari: entrambi questi strumenti sono assai usati dall’azienda per garantire le attività oltre al normale orario di lavoro. I sindacati protestano inoltre contro alcune scelte della società, che sembra aver intenzione di delocalizzare parte dell’attività all’estero: la Borsa italiana è di proprietà di Euronext, un gruppo che controlla anche le borse di Parigi, Amsterdam e Bruxelles, fondato nei Paesi Bassi.Non è affatto comune che una borsa si trovi a dover gestire l’assenza diffusa dei lavoratori: le borse devono essere attive con continuità per permettere il funzionamento della finanza dalla mattina presto alla sera, seguendo così i vari mercati finanziari in giro per il mondo.– Leggi anche: Cosa significa che Borsa Italiana scioperaTag: borsa italiana-finanza-sciopero
Bce, si rafforza la dinamica di spesa delle famiglie - Tiscali NotizieMa l’abuso d’ufficio serve o no? Incidente Casal Palocco, lo youtuber Di Pietro patteggia 4 anni e 4 mesiIsraele, colpiti 10 obiettivi di Hezbollah in Libano - Tiscali NotizieCaso Salis, il governo dice no. Nessuna garanzia per i domiciliari: «Sarebbe irrituale»