Licenziato dopo 20 anni perché affetto da sindrome di Down: la storia di Dennis PeekUn maniaco sessuale avrebbe fatto irruzione nel reparto di Ostetricia alla clinica Mangiagalli di Milano intorno alle 19:00 di venerdì 2 agosto. Il violentatore per cercare di confondersi perfettamente tra il personale della clinica,investimenti si è travestito da infermiere per poi molestare una donna incinta. Un episodio che ha messo in serio pericolo la donna che è però riuscita a chiamare i soccorsi spingendo il tasto d'emergenza e l'aggressore è stato bloccato. Arrestato l'aggressoreLa paziente della clinica si è sentita toccare nel sonno e presa dal panico ha cominciato ad urlare. L'uomo è fuggito dopo che la donna è riuscita a premere il tasto d'emergenza. Il personale medico ha subito chiamato il 112 e l'intervento delle forze dell'ordine è stato tempestivo. Gli agenti, una volta arrivati in clinica, hanno individuato il violentatore che si stava nascondendo nei corridoi. L'uomo ha provato ad opporre resistenza ai militari con calci e pugni per poi venire immobilizzato e arrestato.Successivamente gli agenti hanno proceduto con l'identificazione: l'uomo è un 24enne senza dimora e già noto alle forze dell'ordine. Il giovane ha affermato di essere argentino, ma risulta avere diversi nomi fittizi quindi ci vorrà più tempo per completare l'identificazione. L'aggressore è accusato di violenza sessuale aggravata, per via della gravidanza della donna, della sua posizione di paziente e per essersi finto infermiere. Oltre chiaramente alla resistenza a pubblico ufficiale. Ora si trova nel carcere di San Vittore. Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Agosto 2024, 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Arrivano i guai non più nascosti di Putin e il dissenso dei silovikiStudenti delle Filippine costretti a indossare paraocchi per non copiare durante gli esami Regno Unito, mamma prepara il figlio per la scuola e muore subito dopoBrasile, Lula è stato rieletto per la terza voltaPremio Nobel per la Pace 2022 ad Ales Bialiatski e alle ong Memorial e Center for Civil Liberties