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VOL 2024-12-05 Campanella

Piantedosi non cede sulla strage di Cutro e annuncia un’altra stretta sui migranti. FdI si dissocia

Terremoto, scossa nel Napoletano: avvertita dalla popolazione - Tiscali NotizieElisabetta Tulliani,analisi tecnica imputata assieme al compagno Gianfranco Fini nel processo per l’acquisto di una casa a Montecarlo, ha ammesso di aver nascosto a Fini la provenienza del denaro. Il pm ha chiesto otto anni per l’ex leader di An e nove per Tulliani«Ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro che ero convinta fosse di mio fratello. Il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita. Spero di avere dato con questa dichiarazione un elemento per arrivare alla verità». È quanto ha detto in aula Elisabetta Tulliani imputata, assieme all'ex presidente della Camera, al fratello Giancarlo Tulliani e al padre Sergio nel processo legato all'acquisto di una casa a Montecarlo. Nel procedimento si ipotizza il reato di riciclaggio, dopo che i giudici hanno dichiarata prescritta l'accusa di associazione a delinquere, per la compravendita nel 2008 di un appartamento a Montecarlo, lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale.La Procura di Roma ha chiesto 8 anni per l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, imputato nel processo legato all'acquisto di un appartamento a Montecarlo. Chiesti invece 9 anni per la compagna Elisabetta Tulliani. Il pm ha inoltre sollecitato una condanna a 10 anni per Giancarlo Tulliani e a 5 anni per il padre Sergio. Le parole di FiniFini continua a dirsi fiducioso nella giustizia: «Era scontato che la pubblica accusa chiedesse per me la condanna. Continuo ad avere fiducia nella giustizia e ciò in ragione della mia completa estraneità rispetto a quanto addebitatomi».Le accuseInizialmente il procedimento vedeva coinvolte anche altre persone, tra cui il “re delle Slot” Francesco Corallo e il parlamentare Amedeo Laboccetta. Per loro la decisione dei giudici del 29 febbraio ha fatto scattare la prescrizione. Secondo la prima ipotesi accusatoria, che venne formulata dalla Dda capitolina in merito al denaro impiegato per l'acquisto della casa, fu ipotizzato il riciclaggio perché il denaro sarebbe stato reimpiegato dalla famiglia Corallo, attiva nel settore delle videolottery, in attività finanziarie a cui avrebbero partecipato anche i Tulliani, anche per l'appartamento di Boulevard Principesse Charlotte, di proprietà di Giancarlo Tulliani, che ora vive a Dubai.«Questa vicenda – affermò Fini nell'udienza del marzo del 2023 – è stata la più dolorosa per me: sono stato ingannato da Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta. Solo anni dopo ho scoperto che il proprietario della casa era Tulliani e ho interrotto i rapporti con lui. Anche il comportamento di Elisabetta mi ha ferito: ho scoperto solo dagli atti del processo che lei era comproprietaria dell'appartamento e poi appresi anche che il fratello le bonificò una parte di quanto ricavato dalla vendita. Tutti fatti che prima non conoscevo». La sentenza è attesa per il 18 aprile.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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