Si trasferisce nella stessa casa di riposo della moglie: la sorpresaÈ di 21 grammi il peso della cintura spaziale sviluppata dall'italiana Sabelt e che fornirà alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Un numero che ricorda il titolo di un film,Economista Italiano quello di Alejandro Iñárritu, dove il peso veniva associato a quello dell'anima. Ma qui l'anima è in Zylon, una fibra sintetica che a parità di resistenza, rispetto al tradizionale poliestere, pesa circa il 40% in meno. Tempo fa si sarebbe detto "di derivazione spaziale" per trasmetterne il senso di avanguardia e impegno ingegneristico, ma la realtà ci dice che è di derivazione Formula 1."La nostra cintura veniva utilizzata da Michael Schumacher all'inizio degli anni 2000 e arrivava a pesare un chilo e cento grammi. Mentre oggi quella che forniamo a sei squadre di Formula 1 ne pesa 450 grammi", sottolinea con orgoglio Massimiliano Marsiaj, vice presidente e business development di Sabelt SpA. L'azienda di famiglia, che è nata a Moncalieri in provincia di Torino nel 1972 per fornire le safety belt a Fiat, in più di cinquant'anni di attività è passata dalla produzione di massa a quella sartoriale. Adesso, presidia il settore delle auto sportive e del motorsport, fornendo cinture e sedili di classe premium a Ferrari, McLaren e altri marchi. A partire dal 2016 però, c'è stato il grande salto di qualità infatti dal settore auto la Sabelt è entrata anche in quello aerospaziale, grazie ai suoi sistemi di ritenuta ultraleggeri e supporti per il cargo in polipropilene espanso.Alcune linee produttive SabeltDalla cintura per auto a quella spazialeIn principio, esisteva la cintura di sicurezza delle comuni auto, obbligatorie dal 1984 su tutti i nuovi modelli. Poi, sono cambiati leggermente alcuni materiali, ma nel motorsport si sono manifestate immediatamente altre esigenze: una superiore resistenza dei materiali e della fibbia centrale a scatto, e soprattutto la riduzione del peso."Nel 2020 Romain Grosjean ha avuto un grave incidente con la Haas durante il Gran Premio del Bahrein. Una botta da 70G di decelerazione che ha causato un incendio dell'abitacolo. In quell'occasione grazie al sistema Halo (la barra ricurva a protezione per la testa, ndr.), la tuta ignifuga e le nostre cinture ne è uscito illeso, perché le nostre apparecchiature lo hanno protetto. Nonostante quella situazione così estrema, infatti, Grosjean con un semplice click sulla fibbia è uscito dall'abitacolo. Lo Spazio ha esigenze un po' diverse ma noi viviamo di sfide", spiega Marsiaj. Il programma CRS1 (Commercial Resupply Service), per il veicolo Cygnus di Northrop Grumman svolge il compito di vettore di rifornimento per l'ISS, grazie a Thales Alenia Space di Torino (costruttrice delle infrastrutture primarie e secondarie), la priorità è il peso.Per portare 1 kg dalla Terra all'ISS si spendono 30mila dollari, mentre per portarlo sulla Luna si parla di 300mila dollari. Incidere su questo fronte vuol dire generare un grande risparmioMassimiliano Marsiaj, vice presidente e business development di Sabelt SpALa sicurezza spaziale non è un problema dato che i carichi sono sottoposti a un massimo di 9,5G di accelerazione durante l'ascensione, contro i 60–90G massimi richiesti dal motorsport. La principale criticità è stata quello di ridurre il peso dell'intero sistema di ritenzione, rimanendo all’interno degli spostamenti ammessi dalle specifiche di volo.
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