L'UNESCO: "L'AI può distorcere la memoria sull'Olocausto e aprire all'antisemitismo" - AI newsRafael Leao presto papà. Il calciatore del Milan ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha dato il lieto annuncio,VOL oltre ad approfondire molti temi legati alla nuova stagione calcistica con la squadra rossonera. «Diventerò papà tra poco, papà di due gemelli», ha detto tra la commozione e la sorpresa dei fan che non se lo aspettavano proprio perché il calciatore ha sempre mantenuto un certo riserbo sulla sua vita privata. @lagazzettadellosport Congratulazioni, Rafa! 😍❤️ #gazzetta #tiktokcalcio #calcio #milan #leao #rafaleao ♬ suono originale - La Gazzetta dello Sport 📰L'annuncio «Diventerò papà tra poco, papà di due gemelli. Dovrebbero nascere a novembre. Sono sicuro che sarà un'esperienza molto carina, a me i bambini piacciono. Diciamo che ho ancora un altro motivo per dare valore alla mia famiglia e continuare a lavorare per lei». Poi ha rivelato i nomi scelti per i figli: «Li chiameremo Rodrigo e Tiago». La nuova stagioneRafael Leao si è detto pronto e carico per la nuova stagione con il Milan: «Quando ero piccolo, mi piaceva dribblare e fare assist. Guardavo tutti, soprattutto Xavi e Iniesta che facevano passaggi di 30 metri, o anche solo di 5 per mettere un attaccante davanti alla porta. Per questo non sono egoista. I miei preferiti sono sempre stati Ronaldinho, Cristiano Ronaldo, tutti quelli che facevano giocate o passaggi incredibili. Io mi vedo così, porto qualcosa di diverso. Io voglio fare più gol, è chiaro: cercherò di fare tutte e due le cose, le giocate e i gol».Poi ha continuato: «In campo posso adattarmi, posso giocare vicino all'attaccante ma ora, con un calcio più tattico, le squadre si mettono dietro e occupano molto la zona centrale. Non gioco da anni spalle alla porta e ho bisogno di spazio, di guardare tutto il campo. Non mi vedo giocare presto da centravanti. La gente a volte non capisce certe cose del calcio ma non mi dà fastidio. Le uniche critiche che ascolto sono quelle del mio allenatore, dei dirigenti, di chi sta al Milan. Qui mi vogliono bene, sanno dove posso arrivare e lo so anche io: posso essere uno dei migliori, non solo al Milan ma nel mondo». Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Agosto 2024, 20:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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