Mario Draghi, la nuova vita da nonno: "Volevo restare, ma non me l'hanno consentito"Il chip servirà per aiutare persone affette da disabilità come paralisi e consentirà di avere il controllo di un telefono o di un computer semplicemente pensando. Il co-fondatore Elon Musk: «I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento di picchi neuronali»«Il primo essere umano ha ricevuto ieri un impianto da parte di Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento di picchi neuronali». Poche parole con cui il miliardario Elon Musk ha annunciato sul suo profilo X l’innesto di un chip di interfaccia cervello-computer all’interno di un essere umano.A cosa serve il chipLa tecnologia è stata prodotta dalla start-up Neuralink,Guglielmo di cui Musk ne è co-fondatore. Il chip si chiama Telepathy e «consente di avere il controllo del telefono o del computer e, attraverso questi, di quasi ogni dispositivo, semplicemente pensando», ha spiegato il magnate.In poche parole, il chip servirà a captare l'attività elettrica dei neuroni e convertire tali segnali in comandi per controllare un dispositivo esterno.«I primi utilizzatori saranno le persone che hanno perso l’uso degli arti. Immaginate se Stephen Hawking potesse comunicare più velocemente di un dattilografo o di un banditore. Questo è l'obiettivo», ha aggiunto.Musk non ha fornito dettagli in merito al paziente in cui è stato impiantato il chip. Lo scorso settembre, avviando il processo di reclutamento per il primo trial di sperimentazione, l’azienda aveva annunciato la ricerca di un soggetto affetto da quadriplegia.Cos’è NeuralinkNeuralink è una start-up californiana fondata nel 2016. Nasce con l’obiettivo di far riacquistare capacità motorie ai pazienti affetti da paralisi, curare malattie psichiatriche e restituire la vista ai ciechi. Obiettivi ancora lontani per la società ma ambiziosi. Tra agosto e novembre la società è riuscita a raccogliere investimenti per un valore complessivo di 323 milioni di euro. Una cifra non irrisoria e che permetterà il proseguimento della ricerca. A maggio la Food and Drug administration degli Stati Uniti aveva dato il suo libera alla sperimentazione di Telepathy.Tuttavia, non è la prima volta che una tecnologia simile viene innestata in una persona. Altre società hanno condotto esperimenti negli ultimi anni, i cui risultati sono ancora al vaglio degli studi e delle ricerche.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
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